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  • Domenica 19 maggio 2019

In Austria si vota di nuovo

Il cancelliere Sebastian Kurz ha chiesto elezioni anticipate dopo lo scandalo che ha coinvolto il suo alleato e vice di estrema destra, accusato di lavorare per e con la Russia

Sebastian Kurz e Heinz-Christian Strache, rispettivamente cancelliere e vicecancelliere del governo austriaco (Michael Gruber/Getty Images)
Sebastian Kurz e Heinz-Christian Strache, rispettivamente cancelliere e vicecancelliere del governo austriaco (Michael Gruber/Getty Images)

Il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, ha deciso di indire elezioni anticipate dopo lo scandalo che ha coinvolto il suo alleato e vicecancelliere Heinz-Christian Strache, leader del partito di estrema destra che appartiene alla coalizione di governo. Il presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha accolto la proposta. Lo scandalo è nato dalla pubblicazione di un video girato di nascosto nel 2017 in cui si vede Strache promettere favori a una presunta ereditiera russa vicina al presidente Vladimir Putin, in cambio di finanziamenti illeciti. Nel video compare anche Johannes Gudenus, capogruppo parlamentare del Partito della Libertà. Sia Strache che Gudenus hanno annunciato le loro dimissioni dal governo e dalla dirigenza del partito.

Il video che ha portato al voto anticipato è stato ottenuto dai giornali tedeschi Der Spiegel e Süddeutsche Zeitung e pubblicato nella giornata di venerdì. È stato girato durante le vacanze natalizie di due anni fa in un appartamento di Ibiza, in Spagna. Mostra Strache e Gudenus che si intrattengono in una stanza con alcuni ospiti, tra i quali la presunta ereditiera russa, che parla di finanziamenti milionari al Partito della Libertà per la campagna elettorale allora in corso – quella che poi ha visto proprio la vittoria della destra e la nomina di Strache a vicecancelliere – in cambio di favori nell’assegnazione di appalti ad aziende russe. Parlano anche di come danneggiare l’imprenditore edile austriaco Hans Peter Haselsteiner, in forte contrasto con Strache, di come aggirare la legge sul finanziamento ai partiti e di come arrivare all’acquisto delle quote del principale tabloid austriaco, la Kronenzeitung, per favorire la propaganda del partito.

Alcuni manifestanti all’esterno della sede del governo a Vienna (Getty Images)

Il video aveva generato immediatamente molta indignazione nell’opposizione, che aveva chiesto le dimissioni di Strache, da tempo considerato molto vicino alla Russia, ma anche malumori nella coalizione di governo. Al termine di un incontro tenuto sabato mattina con il cancelliere Kurz, infatti, Strache si è dimesso, come previsto nelle ore precedenti dai giornali austriaci. Commentando la decisione di anticipare il voto – probabilmente al prossimo autunno – Kurz ha detto: «Voglio lavorare per l’Austria senza scandali. In questi due anni ho dovuto mandare giù molto, anche se non ho sempre preso pubblicamente parola, per portare avanti le riforme».

Fino a pochi giorni fa, dopo circa un anno e mezzo di governo, la relazione tra i due partiti sembrava funzionare bene. Negli ultimi mesi Kurz aveva spostato a destra la linea del suo partito, dicendo e facendo molte cose simili a quelle di Strache, ma in un modo considerato socialmente più accettabile, riuscendo fra l’altro a normalizzare l’estrema destra. La sinergia della coalizione sembrava di gradimento agli elettori, che stando agli ultimi sondaggi continuavano ad avere una buona opinione del governo in carica.