Domenico Lucano, sindaco di Riace, è stato rinviato a giudizio per abuso di ufficio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

ANSA/CESARE ABBATE
ANSA/CESARE ABBATE

Domenico Lucano – il sindaco sospeso di Riace, in Calabria – sarà processato insieme ad altre 26 persone per abuso di ufficio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La decisione di rinviare a giudizio Lucano è stata presa dal giudice dell’udienza preliminare dopo sette ore di camera di consiglio e il processo inizierà l’11 giugno a Locri, in Calabria.

Lucano ha sessant’anni, è stato eletto per tre volte sindaco di Riace e della questione che lo riguarda si iniziò a parlare a fine 2018, quando finì agli arresti domiciliari (poi revocati) per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A Riace, che era un paese ormai semideserto, nelle case abbandonate del centro oggi vivono stabilmente centinaia di rifugiati in una specie di sistema di accoglienza diffuso. Attorno ai richiedenti sono nati anche posti di lavoro che hanno riqualificato il paese: botteghe artigiane e ristoranti hanno riaperto, sono stati avviati asili, scuole multilingue, orti biologici; le case sono state ristrutturate ed è stato rifatto, tra le altre cose, tutto l’impianto di illuminazione del paese. A inizio aprile la Corte di Cassazione aveva detto di non aver riscontrato irregolarità negli appalti del comune di Riace.