Cinque ultras sono stati condannati in relazione alla morte di Daniele Belardinelli

(Getty Images)
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Dopo un processo con rito abbreviato cinque persone sono state condannate in relazione alla morte dell’ultras Daniele Belardinelli, avvenuta in seguito agli scontri tra tifosi vicino allo stadio Giuseppe Meazza di Milano prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre. Le condanne sono per rissa aggravata e altri reati. Il giudice dell’udienza preliminare di Milano, Carlo Ottone De Marchi, ha dato la pena più alta – tre anni e otto mesi di carcere – a Nino Ciccarelli, storico capo ultras della curva interista; Ciccarelli era già stato in carcere in passato per 12 anni. Belardinelli era tifoso dell’Inter ma anche ultras del Varese molto vicino a gruppi di estrema destra.

Marco Piovella, uno dei capi di uno dei maggiori gruppi ultras dell’Inter, i Boys SAN, è stato condannato a due anni e dieci mesi; l’ultras del Varese Alessandro Martinoli a tre anni; Francesco Baj e Simone Tira a due anni e sei mesi. Luca Da Ros invece ha patteggiato: fornendo informazioni utili alle indagini agli investigatori ha ottenuto una pena ridotta di un anno e dieci mesi. L’indagine per individuare gli altri ultras che parteciparono agli scontri è ancora aperta e ci sono una ventina di indagati: sono tutti accusati di omicidio volontario, reato che non era considerato in questo processo. Non è ancora stato chiarito chi guidasse l’auto o le auto che investirono Belardinelli uccidendolo.