L’equinozio di primavera è oggi

Per la precisione lo sarà alle 22.58, astronomicamente: è l'orario esatto dell'equinozio, per cui non è giusto dire che le stagioni cominciano sempre il 21 del mese

(AP Images/Sarah A. Miller/Tyler Morning Telegraph)
(AP Images/Sarah A. Miller/Tyler Morning Telegraph)

Oggi ci sarà l’equinozio di primavera, cioè l’evento astronomico che segna l’inizio della primavera, per la precisione alle 22.58. Anche se convenzionalmente si dice che le stagioni cominciano sempre il giorno 21 di marzo, giugno, settembre e dicembre, le date esatte di equinozi e solstizi dipendono dalla rivoluzione della Terra: fino al 2102 l’equinozio di primavera non sarà il 21 marzo, ma il 20 o, qualche volta, il 19. L’ultima volta che è caduto il 21 marzo era il 2007.

L’equinozio è il momento preciso in cui il Sole si trova allo zenit dell’equatore della Terra, cioè esattamente sopra la testa di un ipotetico osservatore che si trovi in un punto specifico sulla linea dell’equatore. Il giorno dell’equinozio di primavera ha comunque una caratteristica particolare: è uno dei due soli giorni all’anno, l’altro è quello dell’equinozio d’autunno, in cui il dì (cioè l’insieme delle ore di luce) ha la stessa durata della notte (anche se poi non è esattamente così, a causa di alcune interazioni della luce con l’atmosfera terrestre).

Il termine “equinozio” deriva proprio da questa pari divisione delle ore. È chiaro per chi sa qualcosa di latino o è bravo a tirare a indovinare: la parola italiana deriva dal latino “aequinoctium”, composto da “aequus”, cioè “uguale” e “nox”, “notte”. Dopo l’equinozio di primavera il dì continua ad allungarsi ogni giorno nell’emisfero boreale fino al solstizio d’estate: a quel punto le ore di luce cominciano a diminuire, tornando pari a quelle di buio nell’equinozio d’autunno, e ricominciando ad aumentare solo con il solstizio d’inverno. Estate e inverno iniziano nei giorni di solstizio, in cui le ore di luce sono rispettivamente al loro massimo o al loro minimo. Per quanto riguarda l’emisfero australe, cioè la parte della superficie della Terra a sud dell’Equatore, è tutto l’opposto.

La primavera nelle copertine del New Yorker

Anche nell’emisfero australe, cioè a sud dell’equatore, dì e notte dureranno per lo stesso numero di ore, ma il doodle di Google da quelle parti è diverso: lì infatti inizia l’autunno e non la primavera. È l’equinozio d’autunno.

Oltre alle stagioni astronomiche, ci sono anche le stagioni meteorologiche: iniziano in anticipo di una ventina di giorni rispetto a solstizi ed equinozi, e durano sempre 3 mesi (marmotta Phil permettendo, quest’anno ha predetto primavera precoce). Indicano i periodi in cui si verificano le variazioni climatiche annuali, specialmente alle medie latitudini con climi temperati.

Perché si alternano le stagioni