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  • Mercoledì 13 febbraio 2019

In Spagna non c’è più la maggioranza di governo

I partiti indipendentisti catalani hanno votato contro la legge di bilancio del governo Sánchez, che ora probabilmente indirà elezioni anticipate

Pedro Sánchez (Jack Taylor/Getty Images)
Pedro Sánchez (Jack Taylor/Getty Images)

Mercoledì mattina, il parlamento spagnolo ha bocciato la proposta di legge di bilancio per il 2019 del governo socialista di Pedro Sánchez con 191 voti contrari e 158 a favore. Secondo i giornali spagnoli, il voto di oggi ha di fatto messo fine al governo, che a meno di un anno dal suo insediamento dovrebbe ora indire elezioni anticipate. Sarebbero le terze elezioni in meno di quattro anni.

La maggioranza che sosteneva il governo del PSOE era formata da un eterogeneo gruppo di partiti di cui facevano parte Podemos – il partito di sinistra di Pablo Iglesias –, il partito dei nazionalisti baschi e i due partiti indipendentisti catalani, sia Esquerra Republicana (ERC, di sinistra) che il PDeCAT (di centrodestra, il partito dell’ex presidente catalano Carles Puigdemont). Questa maggioranza era quella che meno di un anno fa aveva permesso a Sánchez di sfiduciare il governo di Mariano Rajoy (del Partito popolare) e prendere il suo posto, ma il voto di oggi ha però mostrato che questa di fatto non c’è più: i due partiti catalani hanno infatti votato con i partiti di centrodestra contro il governo Sánchez e non sembra che ci siano i margini per ricucire la loro alleanza. Il PSOE, da solo, può contare su 84 deputati su 350, e anche con i voti di Podemos non è in grado di fare approvare misure essenziali come la legge di bilancio.

I problemi tra Sánchez e gli indipendentisti andavano avanti da diverso tempo ed erano peggiorati per il rifiuto di Sánchez di fare nuove promesse e concessioni nei loro confronti. Tra le altre cose, gli indipendentisti erano tornati a chiedere un referendum sull’indipendenza della Catalogna e avevano rifiutato una più vaga proposta di Sánchez di tornare a incontrarsi per trovare una mediazione. La speranza di Sánchez era che la minaccia di elezioni anticipate avrebbe compattato la sua maggioranza, ma non è andata così.

Le nuove elezioni dovrebbero tenersi tra aprile e maggio. I sondaggi dicono che al momento il PSOE di Sánchez sarebbe il primo partito, ma che i partiti di centro destra – il Partito popolare e Ciudadanos – dovrebbero avere la maggioranza e che questa maggioranza potrebbe essere ulteriormente rafforzata da un eventuale successo di Vox, il partito di estrema destra che già appoggia la maggioranza di centrodestra in Andalusia. Sánchez dovrebbe riunire i suoi ministri mercoledì pomeriggio e già questa sera potrebbero esserci novità sul futuro del governo.

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