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  • Mercoledì 28 novembre 2018

I trolley boy di Manila

Spingono carretti di fortuna sulle rotaie del treno della capitale delle Filippine, trasportando passeggeri tra un treno e l'altro

(NOEL CELIS/AFP/Getty Images)

Manila è una metropoli di 12 milioni di abitanti, la cui popolazione è cresciuta del 50 per cento dal 1995 ad oggi. Il traffico è quello di ogni altra grande capitale del sud est asiatico: sempre congestionato e molto rumoroso. A causa delle pessime condizioni delle infrastrutture, dell’insufficiente trasporto pubblico e dell’aumento del numero delle auto, molti abitanti che devono spostarsi preferiscono affidarsi ai cosiddetti “trolley boy” e ai loro carretti improvvisati che viaggiano sulle rotaie per muoversi attraverso la capitale delle Filippine. In questo modo i pendolari risparmiano tempo e denaro – una corsa costa appena 10 peso filippini (in euro circa 17 centesimi) – ma corrono il rischio di essere investiti da un treno se il loro “trolley boy” non è abbastanza veloce da togliere il carretto dalle rotaie quando ne arriva uno.

Il fotografo Noel Celis di AFP ha scattato una serie di foto ai trolley boy che fanno parte di un reportage realizzato insieme con il giornalista Joshua Melvin, capo dell’ufficio di AFP a Manila.

«Il nostro lavoro è molto pericoloso, devi sempre sapere l’orario preciso in cui passerà il treno» ha raccontato Rene Vargas Almeria, un uomo di 57 anni che fa questo lavoro da almeno due decenni. I treni passano circa venti volte al giorno lungo il chilometro e mezzo di rotaie che attraversano il distretto di Santa Mesa a Manila. È soprattutto lungo questa tratta che lavorano i trolley boy e le autorità locali li tollerano solo per la popolarità di cui godono tra gli abitanti di Manila. Incredibilmente gli incidenti sono molto rari: la polizia di Manila non ha delle statistiche aggiornate, ma interpellata dai due giornalisti di AFP ha detto che non riesce a ricordarsi l’ultima volta che è avvenuto un incidente mortale in cui erano coinvolti i trolley boy. I carretti sono fatti con pezzi di fortuna – vecchie panchine di acciaio, per esempio – e non hanno le ruote: scorrono sulle rotaie come delle slitte.

Quasi tutti quelli che fanno questo mestiere, però, hanno almeno una storia spaventosa da raccontare: Rudolfo Maurello ha raccontato di essersi trovato alle spalle un treno di cui non si era accorto mentre spingeva un carretto pieno di passeggeri. «Il treno era appena a pochi metri», ha raccontato Maurello, quando lui si è voltato ed è riuscito a farsi vedere dal conducente. Molto spesso i treni si fermano quando incontrano i carretti, ma altrimenti i trolley boy devono essere molto veloci a far scendere tutti e a spostare il proprio mezzo dalle rotaie.

Nonostante i rischi e i comfort minimi, i pendolari preferiscono salire su un carretto piuttosto che rimanere bloccati per ore nel traffico quando devono percorrere solo pochi chilometri. Nei giorni buoni un trolley boy può guadagnare fino a 500 peso filippini (8,50 euro più o meno): normalmente i carretti trasportano impiegati che vanno in ufficio e studenti attaccati al loro telefono e quando piove (o quando il sole è troppo forte) ci si ripara sotto ombrelloni da spiaggia.

(NOEL CELIS/AFP/Getty Images)