Monsanto ha fatto ricorso contro la sentenza che l’aveva condannata a risarcire un malato di tumore

 Dewayne Johnson, l'uomo che ha vinto la causa contro Monsanto sul glifosato, dopo aver ascoltato la sentenza durante il processo alla corte superiore di San Francisco, il 10 agosto 2018 (JOSH EDELSON / POOL / AFP)
Dewayne Johnson, l'uomo che ha vinto la causa contro Monsanto sul glifosato, dopo aver ascoltato la sentenza durante il processo alla corte superiore di San Francisco, il 10 agosto 2018 (JOSH EDELSON / POOL / AFP)

L’azienda di biotecnologia Monsanto, acquistata a giugno da Bayer, ha fatto ricorso contro la sentenza che lo scorso agosto l’aveva condannata a risarcire un malato di tumore con 289 milioni di dollari. La multinazionale, tramite i suoi legali, ha chiesto alla Corte della California che aveva emesso il verdetto di annullarlo, di ridurre il risarcimento o di avviare un nuovo processo. Il prossimo 10 ottobre è stata fissata una prima udienza.

Lo scorso agosto Monsanto aveva perso una causa contro un ex giardiniere malato di tumore che l’aveva accusata di essere responsabile delle sue condizioni di salute, ed era stata condannata a risarcirlo con 289 milioni di dollari, l’equivalente di 253 milioni di euro. L’uomo si chiama Dewayne Johnson, ha 46 anni e ha un linfoma non Hodgkin, un tumore del sistema linfatico, in fase terminale. Ritiene che la sua malattia sia stata causata dall’uso dell’erbicida Roundup, un prodotto di Monsanto a base di glifosato. La sentenza contro Monsanto, emessa da un tribunale di San Francisco, diceva che l’uso di Roundup aveva causato il tumore di Johnson e che l’azienda era responsabile di non averlo avvertito dei rischi legati all’erbicida. Ora Monsanto sostiene che Johnson, durante il processo, non sia riuscito a dimostrare in modo sufficiente che il glifosato abbia causato il suo cancro.