Il governo farà un “condono tombale”?

Diversi esponenti della Lega vogliono fare come con il condono Tremonti del 2002: raccogliere 20 miliardi di euro cancellando tutti i contenziosi con il fisco fino a un milione

(ANSA)
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Per quel che se ne conosce adesso, la cosiddetta “pace fiscale” promessa dal governo Conte somiglierà al condono approvato dal governo Berlusconi del 2002, il più grande della storia recente, all’epoca ribattezzato appropriatamente “condono tombale”. Al momento il condono riguarderà le pendenze con il fisco fino a un milione di euro, sia quelle in essere che quelle che devono ancora essere scoperte. Grazie al condono sarà possibile eliminare gli attuali ed eventuali futuri contenziosi con il fisco in cambio del pagamento di una percentuale delle imposte dovute. Il governo punta a incassare in tutto 20 miliardi di euro da questa misura una tantum.

Il testo del condono non è ancora stato pubblicato, ma negli ultimi giorni il sottosegretario all’Economia della Lega Massimo Bitonci, ex sindaco di Padova e di professione commercialista, ha dato diverse interviste in cui spiega a cosa sta lavorando il governo. In un’intervista al Messaggero Bitonci ha spiegato che il provvedimento del governo sarà «molto simile a quello del 2002» (cioè il condono tombale dell’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti). Bitonci ha poi spiegato all’AGI che l’importo massimo dei contenziosi che si potranno condonare sarà di un milione di euro. Secondo quanto sarà ampio il contenzioso, per cancellare la pendenza e ogni ulteriore accertamento si pagheranno tre aliquote, crescenti all’aumentare dell’importo che secondo l’Agenzia delle entrate non è stato dichiarato.

Dalle dichiarazioni di Bitonci sembra che il condono riguarderà sia i contenziosi tra contribuenti e fisco già in essere (cancellare o modificare questi contenziosi è quello che spesso si sente chiamare “rottamazione delle cartelle”), sia i contenziosi non ancora iniziati. Il contribuente potrebbe quindi denunciare le sue inadempienze del passato, pagare l’aliquota prevista dal condono ed evitare future indagini e nuovi contenziosi (questo è la caratteristica che rende il condono “tombale”).

Matteo Salvini, ministro dell’Interno e capo della Lega, ha implicitamente confermato che l’obiettivo è seguire le tracce del condono tombale del 2002. La settimana scorsa ha detto infatti a Porta a Porta che il governo intende recuperare con il suo condono oltre 20 miliardi di euro, una cifra raggiunta soltanto dall’operazione lanciata nel 2002 dal governo Berlusconi e dall’allora suo ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Diversi esponenti del Movimento 5 Stelle sono sembrati freddi e critici all’idea di approvare un condono così ampio, ed è possibile che nei prossimi giorni avvengano trattative e discussioni per moderarne alcuni aspetti ritenuti troppo favorevoli nei confronti degli evasori fiscali.

I condoni fiscali sono uno strumento utilizzato per fare cassa rapidamente da quasi tutti i governi del passato (qui trovate un’infografica dell’Espresso che li raccoglie tutti). In genere sono molto criticati da esperti ed economisti poiché, se ripetuti nel tempo, creano forti incentivi all’evasione fiscale, dando ai contribuenti la speranza che le eventuali contestazioni future potranno essere risolte dal condono successivo.