• Sport
  • Sabato 9 giugno 2018

I Golden State Warriors hanno vinto la NBA

Hanno battuto per 4 a 0 i Cleveland Cavaliers di LeBron James, confermandosi una delle squadre più forti di sempre

Stephen Curry solleva il Larry O'Brien Trophy, assegnato ai vincitori della NBA. (Justin K. Aller/Getty Images)
Stephen Curry solleva il Larry O'Brien Trophy, assegnato ai vincitori della NBA. (Justin K. Aller/Getty Images)

I Golden State Warriors hanno vinto il titolo NBA, battendo per 108 a 85 i Cleveland Cavaliers di LeBron James in gara 4 nella notte tra venerdì e sabato, e chiudendo la serie per 4 a 0. Per i Warriors, la squadra di Steph Curry e Kevin Durant, è il secondo titolo consecutivo, il terzo in quattro anni e il sesto assoluto. La vittoria di questa notte, arrivata alla Quicken Loans Arena di Cleveland, è stata guidata dai due giocatori più forti della squadra: Curry ha segnato 37 punti, mentre Durant ne ha fatti 20.

Negli ultimi quattro anni, i Warriors hanno sempre raggiunto la finale insieme ai Cavaliers, dando origine a una delle rivalità sportive più consolidate della storia recente. Non era mai successo però che vincessero per 4 a 0: quest’anno però la squadra di James, il giocatore più forte del mondo, era molto meno solida e competitiva degli anni precedenti. La serie, a detta di molti, è stata una delle più nette e squilibrate che si ricordino, nella NBA. Molto probabilmente, James cambierà squadra in estate, dopo aver portato a Cleveland il titolo nel 2016, in una delle finali più memorabili della storia della NBA, vinta dai Cavaliers per 4 a 3.

La partita di questa notte è cominciata subito in favore dei Warriors, che dopo aver accumulato un vantaggio di nove punti nel primo quarto (34 a 25), mantenuto nel secondo (61 a 52), hanno poi allungato nel terzo (86 a 65), cioè il momento della partita in cui sono notoriamente e inevitabilmente più forti. Dopo un quarto quarto più equilibrato, i Warriors hanno chiuso agilmente una partita che in molti pensavano avrebbero vinto i Cavaliers, visto che giocavano in casa e visto che James non perdeva una finale per 4 a 0 dal 2007, quando nella sua prima permanenza coi Cavaliers giocò contro i San Antonio Spurs.

Durant ha vinto il premio di MVP delle finali, assegnato al miglior giocatore della serie: nella partita di questa notte ha messo a segno una tripla doppia, oltre ai 20 punti, ma era stato determinante soprattutto in gara 3, in cui aveva segnato 43 punti e trainato la vittoria in trasferta dei Warriors. Insieme a Klay Thompson e Draymond Green, le altre due stelle della squadra, i Warriors hanno confermato di essere una delle squadre più forti della storia del basket, capace di una versatilità e di un’organizzazione di gioco con pochi eguali, resa possibile anche dall’impeccabile gestione dell’allenatore Steve Kerr.

James ha segnato 23 punti, uscendo a quattro minuti dalla fine – quando la partita era già decisa – ricevendo una standing ovation. Non ha giocato una di quelle partite monumentali fatte vedere in questi playoff, in cui è stato capace di prendersi da solo sulle spalle una squadra per molti versi disastrata, e portarla in finale con un difficile primo turno contro gli Indiana Pacers (4-3), un più agile secondo contro i Toronto Raptors (4-0) e una spettacolare finale di Conference contro i Boston Celtics (4-3). I Warriors invece arrivavano da un 4 a 1 contro i San Antonio Spurs, un 4 a 1 contro i New Orleans Pelicans e una finale di Conference finita 4 a 3 contro gli Houston Rockets, l’unica squadra che secondo la maggior parte degli osservatori avrebbe potuto eliminarli da questi playoff.