Un membro della squadra russa di curling è stato trovato positivo al meldonium alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang

(Ronald Martinez/Getty Images)
(Ronald Martinez/Getty Images)

Alexander Krushelnitsky, membro della squadra di curling mista degli atleti olimpici russi, è risultato positivo al meldonium, una sostanza che dal 2016 è presente nella lista delle sostanze vietate dalla WADA perché migliora il metabolismo e la resistenza. A Pyeongchang, Krushelnitsky ha vinto il bronzo nel curling misto con la moglie Anastasia Bryzgalova: dopo la sospensione, il Comitato Olimpico Internazionale toglierà a entrambi la medaglia e la riassegnerà ai quarti classificati.

In seguito alla notizia della positività di Krushelnitsky — confermata anche dalle controanalisi effettuate in tarda mattinata — i membri della squadra russa si sono detti sorpresi, poiché non si trovano ragioni plausibili per giustificare l’assunzione di doping da parte di un giocatore di curling, uno sport in cui il dispendio energetico è minimo. Alle Olimpiadi invernali in corso in Corea, per giunta, il CIO ha permesso la partecipazione di un numero ristretto di atleti russi, che però non rappresentano ufficialmente il proprio paese come restrizione per gli scandali doping in cui è stata coinvolta la Russia negli ultimi anni. La positività di Krushelnitsky potrebbe complicare ulteriormente la posizione del Comitato olimpico russo, i cui sistemi antidoping non sono ancora stati giudicati adeguati dal CIO e dalla WADA.