Un ciclone tropicale ha colpito l’arcipelago di Tonga, in Polinesia, causando molti danni

Il parlamento dopo il passaggio del ciclone, Nuku’alofa, Tonga 13 febbraio 2018
(TVNZ via AP)
Il parlamento dopo il passaggio del ciclone, Nuku’alofa, Tonga 13 febbraio 2018 (TVNZ via AP)

Il ciclone tropicale “Gita” ha colpito l’arcipelago di Tonga, in Polinesia, verso le ore 20 di lunedì 12 febbraio; ha raggiunto l’apice tra le 23 e le 2 della notte arrivando sulla costa sud dell’isola principale, Tongatapu. Le linee elettriche sono state distrutte, diversi edifici sono stati danneggiati e i campi coltivati (che sono vitali per il sostentamento degli abitanti) sono stati devastati dal passaggio della tempesta. I giornali parlano di inondazioni e di edifici completamente rasi al suolo, compreso quello del Parlamento locale. Gita, scrivono i giornali, è il fenomeno più potente ad aver interessato Tonga negli ultimi sessant’anni.

I venti hanno raggiunto i 233 chilometri orari, molto più del previsto, nonostante Gita non sia arrivato a superare la categoria quattro, su cinque possibili. Graham Kenna, dell’ufficio nazionale di gestione delle emergenze, ha dichiarato che il danno è diffuso e grave e che potrebbe essere peggiore nelle isole più lontane dove le informazioni stanno arrivando con fatica e lentezza. Gita si sta spostando ora verso le isole Fiji e potrebbe raggiungere anche la Nuova Zelanda.

Nel frattempo la Nuova Zelanda ha messo a disposizione 750 mila dollari per l’emergenza e la prima ministra Jacinda Ardern ha detto che non appena ne verrà fatta richiesta verranno inviati anche degli uomini per contribuire alle operazioni di recupero e soccorso. Per ora non c’è alcuna valutazione complessiva dei danni, a causa di detriti che bloccano le strade. Tonga è composto da 176 isole, anche se solo 40 sono abitate.