Il ricorso presentato dagli atleti russi contro la loro esclusione dalle Olimpiadi invernali è stato respinto

Lo ha deciso il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna a poche ore dall'inaugurazione dei Giochi

Vladimir Grigorev e Viktor Ahn, due atleti russi, ai giochi invernali di Sochi nel 2014
(AP Photo/Morry Gash)
Vladimir Grigorev e Viktor Ahn, due atleti russi, ai giochi invernali di Sochi nel 2014 (AP Photo/Morry Gash)

Il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (TAS) ha respinto il ricorso di 45 atleti e 2 allenatori russi contro la decisione del CIO di escluderli dalle Olimpiadi invernali di Pyeongchang, in Corea del Sud. Lo ha annunciato il segretario generale del Tribunale a poche ore dalla cerimonia inaugurale dei Giochi, che si svolgerà oggi, venerdì 9 febbraio.

Vitaly Mutko, il vicepresidente del governo della Federazione Russa, ha commentato la decisione del TAS dicendo che è comprensibile, ma deludente e ha annunciato che in Russia ci sarà una competizione per gli atleti che sono stati esclusi.

L’esclusione di questi atleti era stata decisa in seguito allo scandalo doping della Nazionale russa ai Giochi di Sochi del 2014 e tra loro ci sono alcuni atleti la cui squalifica a vita era stata revocata la scorsa settimana dallo stesso TAS. Al termine delle indagini condotte dal CIO sullo scandalo doping russo, 43 atleti russi avevano infatti ricevuto una squalifica a vita dalle Olimpiadi, ma la scorsa settimana il TAS aveva annullato le squalifiche a ventotto di loro che avevano dunque deciso di tentare un ultimo ricorso per l’ammissione ai Giochi. Tra loro c’erano il campione olimpico nel pattinaggio di velocità Viktor Ahn e la medaglia d’oro nel biathlon Anton Shipulin.

I 169 atleti russi che hanno invece ricevuto il permesso di gareggiare alle Olimpiadi invernali hanno dovuto dimostrare di non aver avuto problemi con il doping durante la loro carriera: e parteciperanno alle gare senza rappresentare il loro paese, presentandosi semplicemente come “Atleti olimpici dalla Russia”.