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  • Sabato 3 febbraio 2018

Forse alle Maldive cambia qualcosa

Ci sono buone notizie per l'opposizione: le condanne per terrorismo contro una serie di politici, compreso l'ex presidente, sono state annullate

La polizia delle Maldive arresta un sostenitore dell'opposizione al presidente Yameen a Malé, il 2 febbraio 2018 (AP Photo/Mohamed Sharuhaan)
La polizia delle Maldive arresta un sostenitore dell'opposizione al presidente Yameen a Malé, il 2 febbraio 2018 (AP Photo/Mohamed Sharuhaan)

Il più alto tribunale delle Maldive ha ordinato la scarcerazione di un gruppo di importanti politici dell’opposizione, avversari del presidente Abdulla Yameen, e ha stabilito che i processi con cui sono stati condannati debbano essere rifatti perché hanno violato la Costituzione. Secondo l’opposizione, quei processi – in parte basati su accuse di terrorismo – sarebbero motivati politicamente. La decisione del tribunale riguarda 12 ex parlamentari: una volta liberati, i partiti di opposizione dovrebbero tornare ad avere la maggioranza in Parlamento.

Tra le persone che secondo il tribunale furono condannate ingiustamente ci sono l’ex presidente delle Maldive Mohamed Nasheed, che è stato il primo capo di stato del paese eletto democraticamente e al momento vive in esilio in Sri Lanka, e l’ex vicepresidente Ahmed Adheeb, che nel 2016 era stato condannato a 15 anni di prigione con l’accusa di aver partecipato all’organizzazione di un attentato contro Yameen. Nasheed ha detto che Yameen dovrebbe dimettersi.

Dopo l’annuncio della decisione del tribunale, a Malé, la capitale del paese, un gruppo di sostenitori dell’opposizione ha festeggiato per le strade della città ma è stato attaccato dalla polizia, che ha usato gas lacrimogeno per disperdere i manifestanti e ha arrestato alcune persone.

Inizialmente la polizia aveva annunciato che avrebbe rispettato e applicato la sentenza del tribunale, ma poi il suo capo Ahmed Areef era stato licenziato dal ministro della Giustizia Mohamed Anil, perché dopo la lettura della sentenza non riusciva a contattarlo. Secondo i giornali locali, Yameen non avrebbe gradito la decisione di Areef di applicare la sentenza, che comunque ha dovuto accettare anche la presidenza.

Da dove si arriva
Abdulla Yameen è il presidente delle Maldive dal 2013. È il fratellastro di Maumoon Abdul Gayoom, il dittatore che ha governato il paese per più di trent’anni fino al 2008, anno in cui fu eletto Mohamed Nasheed. Nasheed venne deposto nel 2012 a seguito di quello che lui definì un colpo di stato. Di fatto, ci furono una serie di manovre parlamentari contro il suo governo, l’esercito occupò strade e piazze e Nasheed fu costretto a dimettersi. Nel 2015 poi fu condannato con l’accusa di terrorismo: una sentenza ingiusta secondo la comunità internazionale, che aveva garantito a Nasheed l’asilo politico nel Regno Unito.

Da quando Yameen è diventato presidente ha spesso usato l’accusa di terrorismo per incriminare i suoi avversari politici, oltre a limitare la libertà di parola e l’indipendenza del sistema giudiziario, e secondo gli osservatori internazionali il paese ha il rischio di tornare a essere una dittatura. Lo scorso luglio alcuni militari in borghese occuparono il Parlamento per evitare una mozione di sfiducia contro il presidente della camera, uno stretto alleato di Yameen.

Nasheed ha detto a BBC che tornerà alle Maldive e si candiderà alle elezioni che dovrebbero svolgersi quest’anno.