Un uomo ha sparato a degli stranieri per le strade di Macerata

È stato arrestato e si chiama Luca Traini, 28enne neofascista che era stato candidato con la Lega Nord: i feriti sono sei

(ANSA/GUIDO PICCHIO)
(ANSA/GUIDO PICCHIO)

Sabato mattina un uomo a bordo di un’auto ha sparato per le strade di Macerata, nelle Marche, ferendo diverse persone – sei, secondo i giornali – tutte straniere. Una di loro è stata operata, ha detto la polizia. Secondo il Corriere le altre cinque non sono in pericolo di vita. L’uomo è stato arrestato: i giornali lo identificano come Luca Traini, un 28enne neofascista che si era candidato alle elezioni amministrative del 2017 nel comune di Corridonia con la Lega Nord. È stato arrestato in piazza della Vittoria, sulle gradinate del monumento ai caduti locale, mentre provava a scappare dopo aver lasciato l’auto. Alcune immagini dell’arresto mostrano che aveva una bandiera italiana al collo: le testimonianze dicono poi che ha fatto il saluto fascista, ammettendo di essere il responsabile.

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Luca Traini, arrestato per la sparatoria a Macerata. (ANSA)

La polizia non ha ancora chiarito le sue motivazioni, che dalle prime indicazioni fanno pensare a un attentato di matrice razzista. I giornali stanno collegando la sparatoria a un episodio di cronaca nera avvenuto pochi giorni fa sempre a Macerata, dove è stato ritrovato in due diverse valigie il cadavere di Pamela Mastropietro, una ragazza di 18 anni che era scomparsa lunedì sera da un centro di recupero per tossicodipendenti. Attualmente è in stato di arresto Innocent Oseghale, 29enne nigeriano che si sospetta fosse uno spacciatore.

La segretaria provinciale della Lega Nord Maria Letizia Marino ha detto che Traini «era innamorato di una ragazza romana tossicodipendente», portando alcuni giornali a ipotizzare si potesse trattare di Mastropietro. Questa tesi è stata però esclusa dai genitori di Mastropietro, e successivamente da fonti vicine alle indagini citate da Repubblica, che hanno detto che i due non si conoscevano direttamente.

Traini non aveva precedenti penali, e alle elezioni a Corridonia non aveva ricevuto nessuna preferenza. La città è la stessa dove aveva sede la comunità di recupero dalla quale era fuggita Mastropietro. Un conoscente di Traini, proprietario di una palestra frequentata dall’uomo, ha detto che in passato era stato vicino a CasaPound e Forza Nuova. Dalle immagini di Traini sembra che in fronte avesse tatuata una “zanna di lupo”, un antico simbolo storicamente associato al nazismo.

L’allarme nella città è durato circa un’ora: i primi colpi sarebbero stati sparati intorno alle 11, e ci sono state diverse sparatorie in vari punti in quella zona della città dove si sono concentrate le indagini sulla morte di Mastropietro. Ansa scrive che una persona è stata ferita in corso Cairoli, una vicino alla stazione, e che ci sono stati spari anche in via dei Velini e via Spalato. Almeno un proiettile è stato sparato contro una sede locale del Partito Democratico. Il sindaco di Macerata Romano Carancina aveva chiesto ai cittadini di rimanere chiusi in casa, al lavoro o nelle scuole, avvisando che il servizio di autobus sarebbe stato interrotto.