• Cit
  • Venerdì 2 febbraio 2018

Il consiglio di Margaret Atwood per diventare scrittori

Tenetevi alla larga da Parigi

Una scena del film Maria Antonietta di Sofia Coppola
Una scena del film Maria Antonietta di Sofia Coppola

In un’intervista su Variety la scrittrice Margaret Atwood – famosa per il successo della serie tv Handmaid’s Tale tratta dal suo omonimo romanzo del 1985, pubblicato in Italia con il titolo Il racconto dell’ancella ha raccontato di non aver guadagnato niente dalla serie, visto che ne aveva venduto i diritti alla casa cinematografica MGM anni fa. Nell’intervista Atwood ha anche parlato a lungo del suo rapporto con il denaro; viene da una famiglia modesta e iniziò sin da piccola a fare dei lavoretti per racimolare qualche soldo:

«I soldi sono un simbolo. Non hanno valore in sé. Non puoi mangiarli, berli o indossarli. Per me, in breve, significano indipendenza. Non mi è mai stato detto di sposare un uomo ricco e restare sdraiata tutto il giorno in vestaglia a mangiare cioccolatini. Ci si è sempre aspettato che mi mantenessi da sola, ed è quel che ho sempre fatto».

Al momento di scegliere l’università, quando aveva deciso di voler diventare scrittrice, ricevette un buon consiglio da un vecchio insegnante:

«Il mio vecchio professore, Northrop Frye, mi diede un consiglio migliore. Per prima cosa mi sconsigliò di andare a Parigi a morire di fame in una soffitta mentre scrivevo. Disse che avrei solo fumato, bevuto assenzio e preso la tubercolosi. “Penso che scriveresti di più a Harvard”, disse. Così andai a Harvard».

Atwood ha continuato a preoccuparsi dei soldi per parecchio tempo, fino al 1975, quando viveva frugalmente in una fattoria nell’Ontario, allevando polli e coltivando verdure nell’orto. I soldi li butta in due cose: una buona crema per il viso e acquarelli, tempere e matite colorate, che però non usa mai. E dona molto ai parenti e alle associazioni di beneficenza.

Nell’intervista Atwood ha parlato anche del movimento #MeToo, con cui molte donne hanno iniziato a denunciare le molestie e gli abusi sessuali subiti:

«È il sintomo di qualcosa di più grande, così come la febbre quando sei malato. Quando hai la febbre pensi che qualcosa non va. Che dovrei fare? #MeToo è così. È una chiamata a risvegliarsi, non è la soluzione. L’aiuto strutturale alle donne è lentamente venuto meno. Ci hanno detto che bastava indossare più Chanel, sorridere molto e farsi avanti».

La scopa di Margaret Atwood

Tutte le Cit. del Post