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  • Mercoledì 31 gennaio 2018

In Kenya il leader dell’opposizione sta facendo finta di aver vinto le elezioni

Raila Odinga ha giurato come nuovo presidente di fronte a migliaia di persone a Nairobi, con mano sulla sulla Bibbia e tutto il resto

Raila Odinga durante la cerimonia di auto-proclamazione a Uhuru Park, Nairobi, il 30 gennaio 2018 (AP Photo/Ben Curtis)
Raila Odinga durante la cerimonia di auto-proclamazione a Uhuru Park, Nairobi, il 30 gennaio 2018 (AP Photo/Ben Curtis)

Il leader dell’opposizione kenyana, Raila Odinga, ha giurato ieri come presidente in una super cerimonia a Nairobi, la capitale del Kenya: con la Bibbia in mano, le frasi di rito, decine di migliaia di sostenitori gioiosi e urlanti, tutto sembrava far intendere che fosse una cerimonia legale, vera, e invece no. Odinga si è auto-proclamato presidente, senza alcuna autorizzazione delle autorità, anche perché il Kenya un capo di stato già ce l’ha: si chiama Uhuru Kenyatta, è un suo storico rivale e lo ha battuto alle ultime elezioni, per due volte. Ora a causa della cerimonia Odinga potrebbe passare dei guai.

In Kenya c’è una situazione tesa da tempo. Lo scorso agosto si era votato per la prima volta e Kenyatta aveva battuto Odinga, che però aveva fatto ricorso alla Corte suprema per presunti brogli. La Corte aveva annullato le elezioni e ne aveva convocate di nuove. A quel punto Odinga aveva invitato i suoi sostenitori al boicottaggio, sostenendo che per avere elezioni libere e democratiche il Kenya avrebbe dovuto prima approvare alcune riforme. Le elezioni, comunque, si erano tenute lo stesso, ed erano state stravinte da Kenyatta, di fatto l’unico candidato rimasto in corsa. Odinga si era rifiutato di riconoscere il risultato elettorale, di nuovo, e ieri ha organizzato la super-cerimonia per diventare una specie di “presidente alternativo”.

La cerimonia è stata trasmessa per un pezzo dalla principale rete televisiva kenyana, Citizen TV, ma a un certo punto la diretta è stata interrotta. Il capo della rete ha detto che Kenyatta ha espressamente minacciato di chiudere tutto e revocare la licenza se non si fosse mandato in onda qualcos’altro. Durante la cerimonia è intervenuta anche la polizia, che ha usato il gas lacrimogeno per disperdere la folla: non ci sono comunque notizie di morti o feriti gravi. Il governo intanto ha detto che Odinga potrebbe essere accusato di tradimento, mentre diversi osservatori temono che con l’aumentare della tensione possano riprendere anche gli scontri tra sostenitori delle diverse fazioni politiche.