Gli esperimenti sugli umani e sulle scimmie finanziati da Volkswagen e BMW

Consistevano nel far inalare i fumi dei motori diesel per dimostrare che non erano nocivi, e hanno fatto arrabbiare il governo tedesco

La marmitta di un'auto parcheggiata davanti al palazzo di Berlino dove c'era la sede dell'EUGT. (Sean Gallup/Getty Images)
La marmitta di un'auto parcheggiata davanti al palazzo di Berlino dove c'era la sede dell'EUGT. (Sean Gallup/Getty Images)

Il Gruppo Europeo di Ricerca sull’Ambiente e la Salute nel Settore dei Trasporti, un’organizzazione conosciuta come EUGT e finanziata da case automobilistiche tedesche come Volkswagen, Daimler e BMW, è al centro di grandi discussioni e critiche dopo che si è scoperto che ha svolto alcuni test sugli effetti dei fumi di scarico dei motori diesel utilizzando come cavie delle scimmie e, soprattutto, delle persone. L’EUGT ormai non esiste più – è stato sciolto l’anno scorso – ma le case automobilistiche che lo finanziavano sono state criticate sui giornali e dal governo tedesco, e hanno dovuto prendere le distanze dall’esperimento.

Tutto è cominciato quando giovedì scorso un articolo del New York Times ha denunciato l’utilizzo di dieci scimmie per un test dell’EUGT condotto nel 2014 ad Albuquerque, in New Mexico, per smentire la decisione del 2012 dell’OMS di catalogare le emissioni dei motori diesel come cancerogene. Il test consisteva nell’esposizione alle emissioni di diverse auto di dieci scimmie, in una stanza sigillata.

Nel weekend alcuni media tedeschi hanno però aggiunto un pezzo alla storia, rivelando che in un altro esperimento dell’EUGT erano state usate come cavie anche 25 persone, 19 uomini e 6 donne. I test sono durati un mese e si sono svolti in un laboratorio di Aachen, in Germania, e hanno previsto l’esposizione delle persone a varie concentrazioni di emissioni diesel. I risultati sostenevano che la tecnologia avesse reso le emissioni dei diesel, che contengono gas nocivi come il monossido di azoto, innocue per l’uomo: come si scoprì in seguito, però, i dati sulle emissioni dei motori diesel Volkswagen durante i test erano truccati.

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che «questi esperimenti sulle scimmie o sugli umani non sono giustificabili in nessun modo», mentre la ministra dell’Ambiente Barbara Hendricks li ha definiti «abominevoli». Volkswagen ha scritto che prende le distanze da «qualsiasi forma di crudeltà sugli animali», ammettendo che i test sono stati un errore e ribadendo che l’EUGT non esiste più dallo scorso 30 giugno. Anche Daimler ha detto che «prende le distanze» dall’esperimento, mentre BMW non ha ancora commentato.

Nel 2015 si scoprì che Volkswagen aveva installato sulle sue automobili un software per truffare gli enti di controllo sulla quantità di emissioni prodotte dai suoi motori diesel, durante i test. In pratica i software capivano quando l’auto era sottoposta a un test e a quel punto abbassavano consumi ed emissioni dei motori, che invece erano molto più alti durante il regolare uso dell’auto. Circa 11 milioni di auto furono coinvolte, numerosi manager si dovettero dimettere e alcuni esperti calcolarono che l’intero scandalo sarebbe potuto costare alla società oltre 80 miliardi di euro. In realtà, oggi Volkswagen è tornata a produrre utili e dimostra una salute superiore a quella dei suoi concorrenti che non hanno dovuto affrontare le stesse difficoltà.