L’Unione Europea ha sanzionato sette leader politici venezuelani, accusandoli di aver compromesso la democrazia nel loro paese

Il presidente del Venezuela Maduro a Cuba, 14 dicembre 2017
(AP Photo/Desmond Boylan)
Il presidente del Venezuela Maduro a Cuba, 14 dicembre 2017 (AP Photo/Desmond Boylan)

L’Unione Europea ha emesso una serie di sanzioni nei confronti di sette leader politici venezuelani, tutti accusati di aver compromesso la democrazia nel loro paese. Tra i sette non c’è il presidente del paese, Nicolas Maduro, ma c’è invece Diosdado Cabello, parlamentare con importanti incarichi di governo da oltre 20 anni e considerato un uomo di fiducia di Maduro e stimato dall’esercito venezuelano. Anche il capo della polizia segreta e quello della commissione elettorale sono finiti nella lista. Le sanzioni prevedono restrizioni sui viaggi in Europa e il congelamento del patrimonio, ma non è chiaro sei i sette politici venezuelani abbiano conti correnti o altri beni all’interno dell’Unione Europea.

Attualmente il Venezuela si trova in una gravissima crisi economica e politica. Nel paese non si trovano più cibo, medicinali e vestiti. L’inflazione è la più alta del mondo e il governo è indebitato e rischia di dover dichiarare bancarotta. La scorsa estate centinaia di migliaia di persone hanno manifestato contro le difficili condizioni di vita e contro il presidente Maduro. Durante settimane di scontri tra manifestanti antigovernativi e polizia, almeno 125 persone sono state uccise. Il governo presieduto da Madura, che per gli ultimi anni ha governato tramite decreti legge, senza consultare il parlamento, è riuscito a far approvare una nuova costituzione e a sciogliere il parlamento in cui l’opposizione aveva oramai raggiunto la maggioranza.