Uno degli editori di Hong Kong tenuto in custodia dalla polizia cinese per due anni è stato arrestato di nuovo in modo misterioso

Manifestanti attaccano dei volantini con la faccia del libraio ed editore Gui Minhai fuori da un edificio governativo cinese a Hong Kong, il 3 gennaio 2016 (AP Photo/Vincent Yu,File)
Manifestanti attaccano dei volantini con la faccia del libraio ed editore Gui Minhai fuori da un edificio governativo cinese a Hong Kong, il 3 gennaio 2016 (AP Photo/Vincent Yu,File)

Gui Minhai, uno dei cinque editori e librai di Hong Kong che nel 2015 erano stati arrestati dalla polizia cinese senza che se ne sapesse nulla per mesi, è stato nuovamente arrestato in modo misterioso. Gui era libero dallo scorso ottobre, anche se costretto a vivere nella Cina continentale, a Ningbo, a sud di Shangai. Lui e gli altri editori e librai erano probabilmente stati arrestati e incarcerati per aver pubblicato dei libri critici nei confronti dei politici cinesi, anche se Gui era poi apparso in televisione confessando un omicidio stradale colposo avvenuto un decennio prima. Al momento del nuovo arresto si trovava su un treno diretto a Pechino insieme a due diplomatici svedesi: ha anche la cittadinanza svedese e stava andando all’ambasciata della Svezia per sottoporsi a una visita medica, dato che aveva cominciato a mostrare i sintomi della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Ad arrestarlo sono stati dieci agenti di polizia in borghese.