I 250 diners rimasti a New York, fotografati

Da Riley Arthur, che vuole raccoglierli in un archivio per ricordarli quando non ci saranno più

Diners of NYC, Riley Arthur
Diners of NYC, Riley Arthur

Diners of NYC è il progetto fotografico di Riley Arthur, che da due anni cerca di fotografare tutti i diners ancora aperti a New York. In italiano non esiste qualcosa di corrispondente: sono simili alle tavole calde sebbene più confortevoli, ma non sono nemmeno trattorie perché il cibo è più simile a quello dei fast food. Pur non avendoli in Italia, sappiamo quasi tutti di cosa si tratta: quei locali con grandi vetrate, luci al neon, tavoli di formica e sgabelli con la seduta rotonda che abbiamo visto nei film, nelle serie e nei quadri (come Nighthawks di Edward Hopper) e hanno costruito un certo immaginario legato agli Stati Uniti.

Un tempo questo tipo di locale era diffusissimo. Oggi invece, con il cambiare delle abitudini e dei gusti culinari, se ne contano circa 250 in tutta New York. Arthur ne ha fotografati più di 200, girando i cinque distretti della città: dall’inizio del progetto dodici diners hanno chiuso e molti altri rischiano di farlo. In alcuni casi si tratta di locali storici, aperti da sessant’anni, e l’obiettivo di Arthur è creare un archivio che li raccolga tutti per riconoscerli come punto di riferimento per i quartieri e le persone che ci vivono.

Riley Arthur è una fotografa e giornalista delle Samoa Americane. Si occupa soprattutto di racconti etnografici per immagini e nel 2015 ha pubblicato i suoi primi due libri: There was a Hoard, che racconta la storia di un gruppo di monete ritrovate a Lancashire, nel Regno Unito, e The Pscyho-geography, sugli effetti a lungo termine dell’occupazione sovietica sui cittadini dei paesi baltici.