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  • Mercoledì 17 gennaio 2018

Le chiazze di petrolio nel Mar cinese orientale sono diventate enormi

Sono state causate dallo scontro tra una petroliera iraniana e una nave cargo di Hong Kong: coprono 130 chilometri quadrati di mare

Una nave si avvicina alla petroliera iraniana in fiamme nel Mar cinese orientale (Ministry of Transport via AP)
Una nave si avvicina alla petroliera iraniana in fiamme nel Mar cinese orientale (Ministry of Transport via AP)

La fuoriuscita di petrolio dalla nave cisterna iraniana affondata pochi giorni fa al largo delle coste cinesi non si è ancora fermata. L’annuncio, che è stato fatto dall’agenzia statale cinese che si occupa di monitorare il mare e le coste, ha provocato diverse preoccupazioni, soprattutto tra gli ambientalisti, visto che la diffusione in mare di combustibile altamente infiammabile potrebbe essere una grave minaccia per i pesci e gli uccelli che abitano l’area.

La petroliera iraniana si era scontrata il 6 gennaio con una nave cargo di Hong Kong al largo delle coste orientali cinese, e poi aveva preso fuoco. 32 persone dell’equipaggio della petroliera – 30 iraniani e 2 bengalesi – erano morti, mentre le 21 persone a bordo della nave cargo erano state soccorse e salvate. Una settimana dopo la petroliera era affondata. La petroliera era registrata a Panama e al momento dello scontro stava navigando dall’Iran alla Corea del Sud.

Ieri il governo cinese ha detto che le chiazze di petrolio fuoriuscite dalla petroliera stanno crescendo di dimensioni: sono due e coprono più di 130 chilometri quadrati, rispetto ai soli dieci chilometri quadrati del giorno precedente. I forti venti della zona, inoltre, stanno spingendo il petrolio verso il Giappone. L’organizzazione Greenpeace ha detto che la diffusione del petrolio in mare è una seria minaccia per l’ecosistema del Mar Cinese orientale, uno dei mari più trafficati al mondo. Il disastro, ha aggiunto Greenpeace, si è verificato in un’area che è «un’importante zona di riproduzione» per i pesci e che si trova «sul percorso migratorio di molti mammiferi marini, come la megattera, la balena franca e la balena grigia».

Rick Steiner, specialista di conservazione marina intervistato dal New York Times, ha detto: «Considerate le pessime condizioni della nave cisterna dopo una settimana di incendi ed esplosioni, è probabile che tutti i serbatoi di carico si siano rotti e che tutta questa miscela di idrocarburi tossici sia stata rilasciata nell’ambiente». L’incidente al largo delle coste cinese sembra avere provocato la più grande fuoriuscita di petrolio da una nave cisterna dal 1991, quando un’esplosione causò la fuoriuscita di 260mila tonnellate di petrolio dalla nave cisterna ABT al largo delle coste dell’Angola.