Un messaggio di scuse diverso dagli altri

È quello che lo sceneggiatore Dan Harmon ha inviato a una sceneggiatrice che importunò per anni, dopo che lei lo aveva rifiutato: è molto più intimo di quelli che siamo abituati a leggere

Il 2 gennaio Megan Ganz, una sceneggiatrice che tra le altre cose ha lavorato alla sitcom Community e alla serie tv Modern Family, ha invitato Dan Harmon, co-creatore di Rick and Morty e suo capo durante la produzione di Community, a spiegare perché avesse scritto su Twitter di aver contribuito a rendere il 2017 «l’anno degli stronzi».

Ganz voleva che Harmon parlasse pubblicamente del comportamento che tenne con lei anni prima, mentre lui era il suo capo, dopo che lei aveva rifiutato i suoi approcci. Harmon le ha risposto con alcuni tweet e poi si è scusato per ciò che le aveva fatto in un episodio speciale del suo podcast Harmontown, il 10 gennaio. Delle scuse di Harmon si è parlato molto negli Stati Uniti perché Ganz le ha definite delle «buone scuse» e ha scritto su Twitter di aver perdonato il suo ex capo.

Dan Harmon, il 12 luglio 2016 a Los Angeles; Harmon ha 45 anni, Ganz 33 (Emma McIntyre/Getty Images for Seeso)

All’interno del grande dibattito sulle molestie sessuali e sugli abusi di potere subiti soprattutto da donne da parte di uomini, iniziato con le accuse rivolte al produttore cinematografico Harvey Weinstein, si sono spesso commentate le scuse pubbliche fatte da alcuni uomini accusati di molestie. Quelle di Kevin Spacey sono state molto criticate; quelle di Louis C.K. hanno ricevuto sia critiche sia elogi. Molto spesso le scuse sono state giudicate insufficienti, auto-assolutorie, opportuniste o non sincere.

Nel caso di quelle di Harmon, Vox le ha definite un «auto-regolamento dei conti»: la giornalista Caroline Framke ha scritto che Harmon l’ha convinta di aver capito davvero il danno che procurò a Ganz. La stessa Ganz ha detto che sono una «lezione magistrale su “Come chiedere scusa”».

Nelle sue scuse Harmon ha spiegato che dopo essere stato rifiutato da Ganz, a cui si era dichiarato apertamente dopo un periodo di corteggiamento, per due anni la trattò molto male. Harmon ha anche riconosciuto di aver danneggiato la fiducia in sé stessa di Ganz, perché le fece pensare di stare lavorando a Community solo per i sentimenti del capo e non grazie al suo talento. Le scuse non contengono dettagli delle cose fatte da Harmon a Ganz, ma spiegano con molta franchezza come lui si sentì in diritto di comportarsi in un certo modo con lei, senza frasi fatte come “mi scuso se qualcuno si è sentito offeso per i miei comportamenti” o simili.

Il racconto e le scuse di Dan Harmon si possono ascoltare o scaricare qui, dal minuto 18.38, per circa sette minuti. Sono abbastanza lunghe: qui di seguito ne abbiamo tradotto alcuni passaggi e riassunti altri per spiegare perché siano state apprezzate da Ganz e da diverse altre persone.

Nella prima parte delle sue scuse, Harmon ha inquadrato il suo rapporto di superiorità con Ganz:

«Ero attratto da una mia sottoposta. Voglio fare attenzione a come lo dico perché una grossa parte di questo problema è una cultura di cose che riguardano i sentimenti che ciascuno dentro di sé pensa siano unici e significativi perché stanno accadendo a lui, e gli fanno dire cose come “provavo qualcosa” e “mi sono innamorato” e tutte queste cose. Il modo più clinico in cui posso metterla giù è dire che ero attratto da una sceneggiatrice rispetto alla quale ero in una posizione di potere perché ero uno showrunner [cioè uno dei principali responsabili del programma di cui si parla, ndr] ed ero abbastanza consapevole per riconoscere che questa attrazione non andasse bene».

Harmon ha poi dimostrato di aver capito che le attenzioni che dimostrava nei confronti di Ganz e i favoritismi verso di lei non le erano graditi, nonostante i due non si fossero confrontati esplicitamente sulla questione, per motivi di gerarchia:

«Non è che il suo comportamento non mi comunicasse ripetutamente che quello che stavo facendo la stava privando della possibilità di fare appello alla sua integrità. Semplicemente non ascoltavo quei messaggi perché non mi conveniva farlo, perché – mi dicevo – tutta questa cosa stava capitando a me, e solo a me».

La situazione diventò più spiacevole per Ganz dopo che Harmon lasciò la sua fidanzata dell’epoca e le dichiarò il suo interesse:

«Ho rotto con la mia fidanzata e dopo ho cominciato davvero a perseguitarla. A quel punto non ero più a rischio di essere una “cattiva persona” e quindi dopo quella stagione le dichiarai i miei sentimenti concludendo con “ti amo” e lei mi disse le stesse cose che mi aveva detto in altri modi fino a quel punto: “Per favore, non capisci che fissandoti così su di me, facendo delle preferenze nei miei confronti, mi impedisci di dire di no, e che questo mi rende incapace di sapere se sono brava nel mio lavoro?”.

Dato che ero finalmente arrivato al punto in cui le avevo detto di amarla (perché pensavo si trattasse di amore) dopo essere stato fissato con lei per due anni ed essere stato rifiutato in quel modo, mi sentii umiliato e così continuai a comportarmi in modo codardo ed egoista. A questo punto della storia volevo darle una lezione. Dimostrarle che se non le piaceva essere apprezzata in quel modo, allora avrebbe dovuto sbrigarsela da sola. Dopotutto, se sei “solo una sceneggiatrice”, è questo il modo in cui vieni trattata. E questo fu probabilmente il momento peggiore. Immagino che quando lei su Twitter parla di questa cosa e parla di “traumi” si riferisca a questa parte della storia, perché bevevo. Ero sotto psicofarmaci».

Nella parte successiva delle sue scuse Harmon ha analizzato le ragioni per cui iniziò a comportarsi in modo ingiusto con Ganz:

«Avevo un’attrazione per lei e ce l’avevo con lei perché non la ricambiava, e per tutto il tempo ero quello che le firmava gli assegni e che decideva se avrebbe continuato a lavorare o no. Ero anche quello che determinava se si sentiva soddisfatta di sé stessa o meno, e le dicevo cose orrende. La trattavo in modo crudele, apertamente. Cose che non avrei mai fatto se fosse stata un uomo e se non avessi provato quelle cose per lei. Ho mentito a me stesso su questa cosa per tutto il tempo».

Una cosa che Framke ha particolarmente apprezzato delle scuse è che a un certo punto Harmon ha ammesso di aver usato le sue idee politiche progressiste per autoassolversi e difendersi da chi lo criticava:

«Se qualcuno pensava che ciò che stessi facendo era inquietante o non professionale, era perché quella persona era sessista. Invidiosa. Io la sostengo, sono il suo mentore, mi dicevo. Sono femminista, mi dicevo. “Non è un mio problema, ma quello degli altri, se vedono la situazione dalla prospettiva sbagliata”. In questo modo ho permesso a me stesso di continuare a comportami come facevo».

Sembra che Harmon sia giunto alla conclusione che il suo non era un vero femminismo e che c’era un problema nel modo in cui si rapportava con le donne. Secondo Framke questa è la parte delle scuse che sembra indicare che la riflessione di Harmon sia sincera e autentica:

«Non avevo mai fatto qualcosa del genere prima e non lo farò mai più in futuro, ma non lo avrei fatto nemmeno allora se avessi avuto davvero rispetto delle donne. Le consideravo delle creature diverse. Pensavo a quelle che mi piacevano come se avessero una funzione speciale nella mia vita e lo facevo senza rifletterci sopra».

Nella parte finale delle sue scuse Harmon ha invitato tutti i suoi ascoltatori a pensare se si siano trovati o si trovino attualmente in situazioni simili alla sua con Ganz sul proprio posto di lavoro. «Potreste fare molti danni, tecnicamente legali ma comunque in grado di fare del male a tutti» ha detto. Ha poi rivolto un appello a usare questo momento di grande consapevolezza sugli abusi di potere legati alla sfera sessuale compiuti dagli uomini per parlare di queste situazioni e migliorare la nostra cultura.

Dopo aver ascoltato le scuse del suo ex capo, Ganz ha detto che le hanno dato sollievo, tra le altre cose, perché le hanno dimostrato che lui l’aveva davvero trattata male, con tanti piccoli gesti quotidiani, e che non era stata lei ad avere delle paranoie in merito. In precedenza aveva scritto su Twitter: «Mi ci sono voluti anni per credere di nuovo nel mio talento, per credere ai miei capi quando mi facevano dei complimenti, per non fare una smorfia quando mi chiedevano il mio numero di telefono».

Secondo Framke le scuse di Harmon sono migliori di quelle che si sono lette finora perché lui «si è preso la responsabilità delle sue azioni, ha scavato in fondo alla parte orribile di sé che le ha causate e ha promesso di fare meglio in futuro». Non bisogna però dimenticare, come sottolinea la stessa Framke, che «se lo farà o meno è tutta un’altra questione».