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  • Giovedì 28 dicembre 2017

Da dove arriva Patrick Cutrone

Chi è il 19enne attaccante del Milan che ieri ha segnato il gol decisivo nel derby di Coppa Italia

(LaPresse - Spada)
(LaPresse - Spada)

Il derby di Coppa Italia giocato ieri fra Milan e Inter, vinto dal Milan per 1-0, è stato deciso da un giocatore che non doveva neanche fare parte della rosa del Milan di quest’anno: figuriamoci scendere in campo in una partita così importante, e segnare il gol decisivo. Patrick Cutrone ha 19 anni, viene dal settore giovanile, e all’inizio dell’estate il Milan gli aveva rinnovato il contratto con la promessa di mandarlo a giocare in prestito per fare esperienza, in Serie A o in Serie B.

È andata diversamente. In questi mesi molto complicati per la sua squadra, Cutrone ha saputo ritagliarsi uno spazio importante – fra Milan e Nazionale Under 21 ha segnato 13 gol in 28 partite – ed è diventato rapidamente un idolo dei tifosi milanisti e uno dei talenti più interessanti del calcio italiano.

 

Cutrone è nato a Como e abita a Parè, un paese a pochi chilometri dal confine con la Svizzera. Vive ancora coi suoi genitori: suo padre è un avvocato, sua madre fa l’impiegata. Ha iniziato a giocare nella Paradiense, una delle tante polisportive di Como, ma durante un torneo locale venne notato da un osservatore del Milan che lo comprò quando aveva ancora sette anni. Da allora ha giocato in tutte le squadre giovanili, sempre da attaccante, dai pulcini fino alla primavera. Stando alla Gazzetta dello Sport, a livello giovanile ha segnato in tutto 136 gol di cui 19 nella scorsa stagione, l’ultima che ha fatto con la squadra primavera (la più importante del settore giovanile).

Cutrone è arrivato in prima squadra a gennaio del 2017 in seguito alla cessione dell’attaccante brasiliano Luiz Adriano allo Spartak Mosca, uno che negli ultimi mesi al Milan aveva giocato poco o niente. Anche Cutrone non ha visto il campo praticamente mai, superato nelle preferenze dell’allenatore da Carlos Bacca e Gianluca Lapadula. Vincenzo Montella, che comunque di lui ha sempre parlato molto bene, lo ha fatto entrare al 90esimo nell’ultima partita casalinga del campionato contro il Bologna, sul 3-0 per il Milan. Fino a pochi mesi fa, Cutrone sembrava semplicemente uno dei tanti discreti giocatori della primavera.

Le cose sono cambiate rapidamente questa estate. Il Milan, nel mezzo di una campagna acquisti senza precedenti, si è ritrovato per diverse settimane senza un attaccante centrale. Gli attaccanti della stagione precedente non c’erano più: Lapadula era stato ceduto quasi subito al Genoa, Bacca era rimasto ai margini della rosa e dopo lunghe trattative era finito al Villarreal, in Spagna. I sostituti, invece, tardavano ad arrivare: André Silva si è aggregato alla squadra a poche settimane dall’inizio del campionato perché aveva giocato la Confederations Cup col Portogallo; Nikola Kalinic è arrivato a metà agosto, fuori condizione per aver saltato buona parte del ritiro con la Fiorentina. Cutrone ha approfittato di questo vuoto per giocare e farsi notare.

L’11 luglio, nella prima amichevole del nuovo Milan contro il Lugano, Cutrone ha segnato il primo gol della partita dopo un minuto e quaranta secondi. Dieci giorni dopo ha fatto una doppietta al Bayern Monaco, sempre in amichevole. Poi ha continuato a segnare nelle prime partite ufficiali contro Craiova, Crotone e Cagliari. Nel frattempo è stato notato anche dall’Under 21, con cui fra settembre e ottobre ha segnato quattro gol in altrettante partite.

 

Nelle settimane successive ha un po’ rallentato, complice il ritorno di Kalinic – considerato più “pronto” di lui sia da Montella sia dal nuovo allenatore del Milan Gennaro Gattuso – e il brutto momento del Milan. È tornato al gol il 13 dicembre in Coppa Italia contro il Verona, e di nuovo ieri contro l’Inter. Probabilmente giocherà da titolare anche la prossima partita di Serie A contro la Fiorentina.

Nonostante sia ancora un po’ presto per giudicare le sue potenzialità, in questo momento Cutrone è uno dei più forti attaccanti italiani che hanno meno di vent’anni. Gli esperti di calcio e chi lo ha allenato apprezzano soprattutto la sua duttilità: oltre ad avere un buon senso del gol, si muove bene senza la palla, usa bene il fisico e ha una discreta tecnica, tanto che negli ultimi allenamenti è stato provato anche da attaccante esterno.

 

Dopo la partita di ieri, intervistato da Rai Sport, si è commosso in diretta dopo la prima domanda: «pensare che ieri ero in primavera, e giocavo i derby, segnavo ed esultavo così… Adesso esultare a San Siro davanti a questo pubblico magnifico è qualcosa di incredibile».