15 bei film che Netflix sta per togliere dal suo catalogo

Quello con Tyler Durden, quello con Thomas Crawford e quello con De Niro e Al Pacino seduti uno davanti all'altro: avete al massimo 10 giorni per vederli

Non passa quasi mai un giorno senza che nel catalogo di Netflix venga aggiunto o tolto qualcosa. Se l’inizio di ogni mese è il momento in cui arrivano la maggior parte delle novità, la fine di ogni anno è quello in cui un rilevante numero di film viene tolto dalla piattaforma: magari torneranno dopo un po’ di settimane o mesi, ma intanto spariscono, il più delle volte perché scadono i diritti che Netflix aveva comprato per mettere quei titoli nel proprio catalogo. Quelli che seguono sono i migliori film tra quelli che Netflix sta per togliere dal suo catalogo. Fight Club, Il caso Thomas CrawfordHeat – La sfida, giusto per dirne tre.

Per guardare se e quando un film o una serie sparirà da Netflix si può andare su “Dettagli” e cercare, quando c’è, la voce “Disponibilità”. Altrimenti ci sono molti siti – il migliore è Netflix Lovers – che fanno questa fatica per voi, annunciando di giorno in giorno cosa sta per scadere.

Il lato positivo (23 dicembre)

È uno di quelli che sono su Netflix e hanno vinto premi importanti. Parla di un uomo con un po’ di problemi, Bradley Cooper, che cerca di riconquistare l’ex moglie; e di una donna con un po’ di problemi, Jennifer Lawrence, che lo aiuta – forse – a farlo. Il titolo originale è Silver Linings Playbook, che vuol dire qualcosa tipo “il libretto dei risvolti positivi”. Il riferimento è ai buoni propositi che il protagonista si impone di mettere in atto per riconquistare l’ex moglie.

Il caso Thomas Crawford (23 dicembre)

Che non dovete confondere con Il caso Thomas Crown, che uscì a fine anni Sessanta, con Steve McQueen e Faye Dunaway. Questo uscì invece nel 2007, con un solitamente bravissimo Anthony Hopkins e un giovane promettente, Ryan Gosling. Il titolo originale è Fracture, ed è un gran thriller.

The Impossible (23 dicembre)

Naomi Watts e Ewan McGregor interpretano i genitori di tre figli (uno è Tom Holland, che poi è diventato Spider-Man) che arrivano in Thailandia prima del potente terremoto e del successivo tsunami del 26 dicembre 2004. Il film è la storia di quello che gli succede: ci sono cose, scene, momenti e inquadrature che non piaceranno a certi spettatori “colti”; ma sono proprio le cose per cui il film piace, giustamente, a molti altri.

L’immortale (23 dicembre)

È un thriller francese con Jean Reno e, anche se non è di certo Leon, non è male. È tratto da un romanzo di Franz-Olivier Giesbert, a sua volta ispirato alla storia vera di Jacky Imbert, padrino della mafia marsigliese. È uno di quei film su uno che, sopravvissuto per un pelo, cerca vendetta contro chi ha cercato di ucciderlo.

Fight Club (31 dicembre, così come tutti i film da qui in poi)

«Fidati, andrà tutto bene. Mi hai conosciuto in un momento molto strano della mia vita». Film-di-culto, si dice in questi casi.

L.A. Confidential

È del 1997, diretto da Curtis Hanson con Russell Crowe, Guy Pearce, Danny DeVito, Kevin Spacey e Kim Basinger. Il soggetto è ispirato, ma cambiano molte cose, al famoso e apprezzato omonimo romanzo di James Ellroy. La storia è: Los Angeles, anni Cinquanta, tre poliziotti diversi e dai modi diversissimi indagano su una serie di omicidi. Piacque molto.

«Vieni a Los Angeles! Il sole splende, le spiagge sono ampie e accoglienti e le piantagioni di aranceti si estendono a perdita d’occhio. I posti di lavoro abbondano, e i terreni costano poco. Ogni lavoratore può avere casa propria, e in quella casa, una tipica famiglia felice americana. Tu puoi aver tutto ciò, e chissà, potresti anche venire scoperto, diventare una stella del cinema, o almeno avvicinarne qualcuna! La vita è bella a Los Angeles, è un paradiso sulla terra. Eh eh eh eh! Almeno, questo è quello che ti raccontano, perché ti vendono un’immagine. Te la vendono attraverso i film, la radio e la televisione».

Fantastic Mr. Fox

È il primo film d’animazione di Wes Anderson, che nel frattempo ha fatto il secondo, che uscirà nel 2018. È in stop motion, quella tecnica complicata riassumibile nel concetto di “prendi un pupazzetto, fagli una foto, spostalo, fagli un’altra foto; vai avanti finché non escono abbastanza immagini per farci un film”. Parla di volpi, mentre quello nuovo parlerà di cani. È molto Wes Anderson, come ogni film di Wes Anderson.

Dragon Ball Z: La resurrezione di Freezer

«Tagoma e Sorbet, subordinati di Freezer, vanno sulla Terra per far resuscitare il loro capo con le Sfere del drago. Ma Vegeta e Goku sono pronti a combattere. Ora che uno dei suoi maggiori nemici è stato riportato in vita, si apre una nuova sfida per il destino dell’umanità».

Il negoziatore

Uscì nel 1998, diretto da F. Gary Gray: quello di Straight Outta ComptonFast & Furious 8. È un thriller d’azione che parla di un negoziatore di rapimenti che si trova ingiustamente accusato di gravi crimini e per discolparsi prende a sua volta degli ostaggi. E quindi è un casino, negoziare con un negoziatore.

Hoop Dreams

È un documentario, del 1994, sul basket. Parla di due giovani talenti che sognano di diventare professionisti. Roger Ebert ne scrisse: «È il motivo per cui esistono i film. Prenderci, scuoterci, farci pensare al mondo in un modo nuovo». È tra i migliori documentari di sempre, tra i migliori di sempre sullo sport; probabilmente il miglior documentario sportivo di sempre.

Man on Fire

È un thriller diretto da Tony Scott (il fratello, morto nel 2012, di Ridley). È il rifacimento del film del 1987 Un uomo sotto tiro. I protagonisti sono Denzel Washington e una giovane Dakota Fanning. Parla di vendetta, con un ex assassino, ora buono, come protagonista. È ambientato a Città del Messico.

Giovani ribelli

C’è Dane DeHaan che interpreta Lucien Carr, Ben Foster che interpreta William S. Burroughs, Jack Huston che interpreta Jack Kerouac, tre grandi poeti della Beat Generation. L’attore principale è Daniel Radcliffe, che interpreta Allen Ginsberg: è uno di quei film con cui riuscì a far vedere di essere un bravo attore, non solo “quello che ha fatto Harry Potter”.

 «Primo pensiero, miglior pensiero».

La giuria

La storia è bella, perché arriva da un romanzo di John Grisham. Tra gli attori più noti ci sono John Cusack, Gene Hackman, Dustin Hoffman e Rachel Weisz. Parla dei tentativi, fatti da dentro e da fuori, di manipolare un processo su un produttore d’armi. La premessa che rende il film bello è che negli Stati Uniti esistono le giurie popolari. In Italia sono molto più rare: ci sono solo per la corte d’assise d’appello.

Io e Marley

Owen Wilson, Jennifer Aniston e un piccolo Labrador. Piangerete, oh altroché.

Heat – La sfida

Nanni Moretti dice in Aprile che è «l’incontro tra un poliziotto e un criminale. Il criminale ha appena ammazzato trecento persone. Poi incontra il poliziotto che lo insegue e si dicono: «“Vabbè, in fondo siamo un po’ uguali, amiamo tutti e due molto il nostro mestiere”. Sai, il bene, il male, due facce della stessa medaglia». Manca un pezzo: uno è Robert De Niro e l’altro è Al Pacino, che insieme – nel senso di nella-stessa-scena – non avevano mai recitato prima. È uno dei film preferiti di Christoper Nolan, anche qui c’è tantissima Los Angeles e anche questo piacque molto.

«Com’era Heat?»