E pure Titanic ha già vent’anni

"My Heart Will Go On", il pezzo di legno, 11 Oscar, "ti fidi di me", "sono il re del mondo", 2 miliardi di dollari di incassi, "salti tu, salto io", eccetera

Come Titanic, dopo Titanic, non c’è stato niente: e forse nemmeno prima. C’è un solo film che ha incassato di più (Avatar), ci sono solo altri due film che hanno preso altrettante nomination agli Oscar (14: Eva contro Eva e La La Land), ce ne sono altri due che ne hanno poi vinti altrettanti, di Oscar (11: Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re e Ben-Hur) e ce ne sono pochissimi altri che, allo stesso tempo, fanno così parte del nostro immaginario (la trilogia originale di Star Wars, forse, ma per arrivare a quel livello lì ha avuto bisogno di tre film). Ma non ce ne sono altri che siano così tante grandi cose e che le siano tutte insieme.

Titanic, tenendo da parte soldi e premi, è un film ancora radicatissimo nella nostra cultura e racconta una potente storia d’amore messa in mezzo a una potentissima storia vera in cui morirono più di mille persone, quella del transatlantico partito dal porto inglese di Southampton diretto a New York, e affondato nelle prime ore del 15 aprile del 1912, dopo essere entrato in collisione con un iceberg nell’Oceano Atlantico del nord.

Titanic arrivò in Italia nel gennaio 1998, ma negli Stati Uniti era già uscito il 19 dicembre 1997, vent’anni fa oggi. Si fa fatica a trovare qualcuno che non sappia i nomi dei protagonisti, gli attori che li hanno interpretati, quella canzone di Celine Dion, almeno due o tre frasi e scene famose, tutte quelle questioni su lui che, forse, ci sarebbe stato, insieme a lei, su quel maledetto pezzo di legno.

Come struttura, Titanic è un film semplicissimo. Inizia nel 1996, poi c’è un lungo flashback sul difficile amore tra lei ricca e lui povero, poi tragedia collettiva e insieme personale, poi ritorno al 1996 con sogno finale. Quello lo ricordate? C’è lei che getta nell’oceano il Cuore dell’Oceano e poi sogna lui, e l’orologio dietro di lui che segna le due di notte, l’ora in cui il Titanic affondò.

Come succede a tanti film che poi diventano pezzi di storia, anche intorno a Titanic c’erano molti dubbi. James Cameron, che lo diresse, arrivava da film importanti ma diversi (Terminator e Aliens – Scontro finale), Leonardo DiCaprio e Kate Winslet (Jack e Rose) avevano da poco compiuto vent’anni e il film era costato più di ogni altro fatto fino a quel momento: circa 200 milioni di dollari senza contare le spese di promozione; più di quanto, con i dovuti calcoli dell’inflazione, era costato il vero Titanic. Il film sarebbe dovuto uscire qualche mese prima e siccome la produzione era andata per le lunghe era stato posticipato, che in genere non è un buon segno.

Cameron voleva fare un film sul Titanic da quando nel 1985 il relitto era stato ritrovato sul fondo dell’oceano, e ha detto che per presentare la sua idea mostrò ad alcuni produttori un’immagine del Titanic che affondava e disse cinque parole: «Romeo e Giulietta, ma qui». Nonostante l’efficace sintesi, Cameron ha raccontato che fece fatica a convincere i produttori che «una storia epica e romantica di tre ore» (il film dura 194 minuti) fosse la cosa gusta su cui investire 200 milioni di dollari nel 1997. Fece fatica anche perché i suoi piani prevedevano, come poi ha fatto, di andare davvero in mezzo all’oceano e riprendere il vero relitto del Titanic.

Dopo aver pensato alla storia, Cameron pensò agli attori: queste cose non si sanno mai davvero, ma si dice che, fra i tantissimi che provarono ad avere quelle parti, quelli che ci arrivarono più vicino furono Matthew McConaughey e Gwyneth Paltrow, e chissà che film sarebbe stato. Scelti Winslet e DiCaprio (che all’inizio era titubante, perché arrivava da ruoli più tormentati e complicati), Cameron si dedicò al Titanic: non c’erano luoghi abbastanza grandi e quindi fece costruire su una spiaggia del Messico una cisterna che conteneva circa 76 milioni di litri d’acqua e dentro ci ricostruì il 90 per cento del Titanic. Le riprese – fatte anche altrove – iniziarono nel settembre 1996 e finirono sei mesi dopo. Prima delle riprese, Cameron studiò tantissime cose sul Titanic: si dice che sul set parlò con almeno un centinaio di comparse (sulle circa mille totali) e che a ognuno diede una backstory (un nome, un cognome e un lavoro per il loro personaggio, e un passato prima del breve momento in cui lo si vede nel film).

La prima del film fu nel novembre 1997 in Giappone, e il New York Times scrisse che l’accoglienza fu “tiepida“. Anche alcuni cinema all’inizio si lamentarono: il film era così lungo che toglieva tempo ad altri, e chi poteva dire come sarebbe andato. Invece già dalle successive anteprime iniziarono ad arrivare recensioni migliori e nei cinema il film andò meglio di qualsiasi altro prima. Negli Stati Uniti fu il film più visto per 15 settimane consecutive e si scrisse che una parte del merito era degli adolescenti, più ragazze che ragazzi, che tornavano a vederlo due, tre, quattro volte. Si usava ancora la pellicola e la Paramount, tra l’altro, dovette mandare alcune nuove copie ai cinema, perché quelle vecchie si stavano consumando.

Molti critici apprezzarono il film: James Beardinelli scrisse su ScreenViews che Titanic «non si vede, si vive»; Roger Ebert scrisse che era «difficile fare un film come quello e quasi impossibile farlo così bene»; James Maslin scrisse sul New York Times che era il primo film, in tanti decenni, che poteva permettersi «paragoni con Via col Vento». Todd McCarty scrisse su Variety che Titanic era «una spettacolare dimostrazione di come le moderne tecnologie possono contribuire al racconto drammatico». Quasi nessuno ne parlò come di uno dei film più belli di sempre, ma quasi tutti dissero che era uno dei più grandi e potenti. Su IMDb non è altissimo nemmeno il voto degli utenti: è 7,8 su 10, ma l’hanno votato più di 800mila utenti; più dei voti totali di Quarto Potere2001Odissea nello spazio.

Un paio di mesi dopo la sua uscita, quando ancora riempiva cinema in giro per il mondo, Titanic vinse poi tutti quegli Oscar: film, regista, fotografia, scenografia, costumi, montaggio, sonoro, montaggio sonoro, effetti speciali, colonna sonora e canzone. DiCaprio nemmeno fu nominato e Winslet perse contro la Helen Hunt di Qualcosa è cambiato. Oltre a quello sui numeri, il film ha altri due record da Oscar: fu il primo Miglior film a essere prodotto, diretto, scritto e pure montato da un’unica persona, e fu il primo per cui due attrici che interpretavano lo stesso personaggio (Winslet per Rose giovane e Gloria Stuart per rose vecchia) furono entrambe nominate.

Ora invece, un po’ di cose che già sapete ma che non possiamo non mettere.

La canzone

La scena

La scena del dipinto

Quell’altra scena

Quell’altra ancora

Quindi, il pezzo di legno (che in realtà era una porta)

Reddit, il programma tv Mythbuster, quel vostro amico che sa sempre tutto e persino Winslet hanno detto che pare che sì, Jack ci sarebbe stato su quel pezzo di legno. Cameron, che è il regista che ha diretto i due film che hanno fatto più soldi nella storia del cinema e quindi due o tre cose sui film le sa (e nonostante abbia diretto i due film che hanno fatto più soldi nella storia del cinema sono vent’anni che risponde a questa domanda), ha detto: «Il copione dice che Jack muore. Jack deve morire».

Il finale che non avete visto al cinema, invece

Perché l’hanno scartato.