Renzi: «È evidente che il mio consenso personale non è più quello del 2014»

Matteo Renzi ha parlato al Corriere del Partito Democratico e dei sondaggi che lo danno in calo da mesi

Matteo Renzi 
(AP Photo/Luca Bruno)
Matteo Renzi (AP Photo/Luca Bruno)

In una lunga intervista con Maria Teresa Meli per il Corriere della Sera, il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi ha parlato anche dei problemi suoi e del suo partito, che nei sondaggi degli ultimi mesi sono sempre stati segnalati in costante calo di consensi. Renzi ha ammesso di essere impensierito (“L’elemento preoccupante non è l’ultima settimana, ma il trend. Da maggio a oggi il PD ha perso quasi sette punti”) ma ha detto che secondo lui il grosso problema del PD è che – a differenza delle altre forze politiche – deve occuparsi anche di governare e non solo di fare campagna elettorale. A una domanda sul fatto che anche i suoi consensi personali sembrano molto minori di tre anni fa, ha detto:

Io non giro intorno ai temi, non è mio stile. È evidente che il mio consenso personale non è più quello del 2014. Ma le dico con totale sincerità che se è vero che il grafico del mio gradimento è sceso, è altrettanto vero che è salito il grafico degli occupati, del Pil, della fiducia, degli investimenti. Non farei a cambio: meglio aver perso qualche punto io che qualche posto di lavoro l’Italia. Il miracolo di questi anni è stato reso possibile dal Pd. Che è anche Gentiloni, è anche Minniti, è anche Delrio, è anche Franceschini. E tutti gli altri. Ovvio che allora in campagna elettorale questi ci metteranno la faccia e il cuore nei collegi. Siamo una squadra forte, altro che discorsi: i nostri candidati saranno i più competitivi.