Un esempio di cosa poteva succedere alle attrici che rifiutavano Harvey Weinstein

Peter Jackson ha raccontato che il produttore lo convinse a non fare i provini per “Il Signore degli Anelli” ad Ashley Judd e Mira Sorvino

(Alexander Koerner/Getty Images)
(Alexander Koerner/Getty Images)

Il regista neozelandese Peter Jackson ha raccontato al sito di notizie Stuff che i produttori cinematografici Harvey e Bob Weinstein lo spinsero a escludere le attrici Ashley Judd e Mira Sorvino, due delle donne che hanno accusato Harvey Weinstein di molestie sessuali, dai casting per Il Signore degli Anelli. Sia Judd sia Sorvino hanno raccontato nelle scorse settimane che rifiutarono le proposte sessuali di Weinstein, e il racconto di Jackson è un esempio delle conseguenze che questi rifiuti potevano avere sulle carriere delle attrici.

La trilogia di film è stata prodotta da New Line Cinema, una casa di produzione cinematografica che fa parte di Warner Bros: inizialmente però era Harvey Weinstein che voleva produrre un film tratto dal romanzo di Tolkien, e si era occupato di ottenerne i diritti. Jackson ha detto che «probabilmente nel 1998» avrebbe voluto fare dei provini a Judd e Sorvino, ma che la Miramax (l’allora casa di produzione dei Weinstein) dissuase lui e sua moglie, la sceneggiatrice Fran Walsh, dal farlo dicendo loro che lavorare con le due attrici «era un incubo» e che avrebbero dovuto «evitarle a tutti i costi». Jackson ha detto:

«All’epoca non avevamo ragioni per mettere in discussione quello che stavano dicendo, ma con il senno di poi mi rendo conto che quelle cose erano probabilmente parte della campagna di calunnie di Miramax. Ora sospetto che le cose che ci dissero su queste due donne talentuose fossero false, e la conseguenza fu che i loro nomi furono rimossi dalla nostra lista del casting».

Nel 1996 Sorvino aveva vinto l’Oscar come migliore attrice non protagonista per il film La dea dell’amore di Woody Allen, ma dal Duemila in poi non ha recitato in grosse produzioni cinematografiche. In alcune interviste date nelle scorse settimane, Sorvino aveva detto che dopo avere rifiutato Weinstein si sentì esclusa dall’industria cinematografica. Ieri ha scritto su Twitter:

«Ho visto questo articolo subito dopo essermi svegliata e sono scoppiata a piangere. Questa è la conferma che Harvey Weinstein ha fatto deragliare la mia carriera, una cosa che sospettavo ma di cui non ero sicura. Grazie a Peter Jackson per essere stato onesto. Io sono solo scoraggiata».

Judd, famosa per le sue interpretazioni in Il collezionistaDivergent, ha invece scritto:

«Peter e Fran mi avevano coinvolta: mi avevano mostrato tutto il progetto, gli storyboard, i costumi, tutto. Mi chiesero quale dei due ruoli preferissi e poi improvvisamente non si fecero più sentire. Sono contenta che la verità sia emersa. Grazie, Peter».

Fino alla pubblicazione dell’articolo di Stuff, Jackson non si era espresso su Harvey Weinstein e le molte accuse di molestie sessuali nei suoi confronti. Tra le altre cose, Jackson ha detto che «non aveva esperienza o conoscenza diretta delle accuse di molestie sessuali» contro Weinstein, ma per altre ragioni aveva già deciso molti anni prima di non lavorare più con lui e non lo ha incontrato negli ultimi vent’anni. Weinstein avrebbe voluto che tutto Il Signore degli Anelli fosse adattato in un unico film – non in un film in due parti come pensava Jackson inizialmente – e minacciò di licenziare il regista se non si fosse adattato a questa richiesta. Alla fine diede quattro settimane di tempo a Jackson e Walsh per trovare un’altra casa di produzione, e a quel punto arrivò la proposta di New Line Cinema di fare tre film invece di due o uno. Jackson ha detto che per la sua esperienza di collaborazione i Weinstein si comportavano come «bulletti mafiosi di second’ordine».

Il nome di Harvey Weinstein compare tra i titoli di coda di Il Signore degli Anelli per ragioni contrattuali, ha spiegato Jackson a Stuff, ma l’ex produttore alla fine non fu coinvolto nella realizzazione effettiva dei tre film. Per quanto riguarda Creature del cielo, il film del 1994 con cui Jackson vinse il Leone d’argento alla regia al festival del cinema di Venezia, fu distribuito da Miramax ma la società non ebbe alcun ruolo nella produzione.

Il regista Terry Zwigoff, che tra gli altri ha diretto Ghost World (2001), ha condiviso quanto scritto da Sorvino raccontando qualcosa di simile a quanto detto da Jackson: «Ero interessato a fare un provino a Mira Sorvino per Babbo Bastardo, ma ogni volta che la menzionavo al telefono con i Weinstein finiva che sentivo un CLICK. Che tipo di persona mette giù in questo modo?! Immagino che ora lo sappiamo tutti che tipo di persona. Mi dispiace tanto, Mira».

https://twitter.com/realzwigoff/status/941864029051428866