I migliori calciatori d’Europa, fin qui

Il Centro studi svizzero sul calcio (CIES) ha pubblicato uno dei suoi rapporti settimanali sui giocatori dei cinque maggiori campionati europei che negli ultimi sei mesi hanno fornito le prestazioni migliori. Il CIES le ha calcolate usando un metodo statistico elaborato dai suoi ricercatori, che si può leggere per intero qui. In estrema sintesi, il metodo divide i giocatori che in questa stagione hanno giocato più di 720 minuti in otto gruppi: portieri, difensori, terzini, centrocampisti difensivi, centrocampisti box-to-box, trequartisti/seconde punte, esterni e attaccanti centrali. Per ciascun giocatore è stato poi calcolato il rapporto tra il volume di azioni praticate e il risultato di ciascuna di queste, cioè l’efficienza, stabilita in base al numero di gol, assist, passaggi riusciti, contrasti, palloni recuperati e parate. Per ognuno degli otto gruppi sono stati presi in considerazione tutti questi parametri, la cui incidenza però varia a seconda dei ruoli.

Ogni riga di cinque foto corrisponde ai ruoli stabiliti dal CIES. L’ordine corrisponde alle prime cinque posizioni nella classifica dei migliori calciatori secondo le statistiche calcolate.

Il club europeo più rappresentato è il Manchester City, con dodici giocatori complessivi (contando dieci posti per ciascuna classifica, non cinque). La squadra allenata da Pep Guardiola non a caso è la migliore in Europa fin qui, e fino al penultimo turno di Champions League è rimasta una delle quattro squadre imbattute in Europa. Dopo il City, l’altro club più rappresentato è il PSG con 8 giocatori. Delle italiane, invece, il Napoli è la squadra più rappresentata, seguita da Juventus e Roma. Fra i giocatori più famosi assenti dal rapporto, il primo a venire in mente è Cristiano Ronaldo: l’attaccante del Real ha iniziato la stagione a ritmi molto bassi, e fin qui ha segnato “solo” 4 gol in campionato. Dalla lista degli attaccanti manca anche Mauro Icardi, capitano dell’Inter e capocannoniere della Serie A, che probabilmente paga il fatto di non essere presente in molte fasi di gioco al di fuori di quella offensiva.