Nella Silicon Valley pagano modelle per fingersi partecipanti alle feste aziendali di fine anno

E questo perché altrimenti alle feste con i dipendenti ci sarebbero soprattutto uomini

(Da "Silicon Valley")
(Da "Silicon Valley")

Sarah Frier ha raccontato su Bloomberg una nuova cosa che sta succedendo nella Silicon Valley, la famosa zona vicino a San Francisco, in California, dove hanno sede da decenni moltissime start up e grandi società di tecnologia. L’articolo è intitolato “La Silicon Valley sta intrufolando modelle nelle feste di fine anno” e spiega che molte società tecnologiche stanno pagando società di modelli e modelle per avere, alle loro feste aziendali, «un sorprendente numero di donne, e anche un po’ di uomini attraenti», per farli parlare con i loro dipendenti, perlopiù ingegneri.

Frier ha sentito diverse società che forniscono questo tipo di servizi nell’area, e ha scritto che i modelli e le modelle vengono pagati tra i 50 e i 200 dollari l’ora solo per andare alle feste, a cui in genere ci sono poche donne, con l’unico scopo di star lì a chiacchierare. Non devono dire di essere lì a pagamento perché, per i dipendenti della società, sarebbe comprensibilmente spiacevole scoprirlo. Farnaz Kermaani – la presidentessa di Cre8, una delle società che forniscono le persone – ha detto che per una festa in programma l’8 dicembre, organizzata da «una grande società di videogiochi» di cui non ha fatto il nome, manderà 25 donne e 5 uomini per interagire con i presenti, «quasi tutti maschi». Kermaani ha anche spiegato che la società di videogiochi ha selezionato direttamente le persone guardando le fotografie e ha fatto loro firmare un accordo di riservatezza. Ai modelli e alle modelle è anche stato dato qualche nome di veri dipendenti: per fingere, nelle loro conversazioni, di conoscerli; e per dare loro una pronta risposta alla domanda “Come mai qui?”.

Chris Hanna, che gestisce la società di modelli TSM Agency, ha detto che «prima, e almeno negli ultimi cinque anni, a modelli e modelle era chiesto di avere un qualche ruolo a quelle feste»: fare da hostess, indicare l’ascensore, ritirare le giacche, invece che chiacchierare e basta. Ha detto anche che sta aumentando il numero di richieste per feste a tema o in costume: una ispirata alla versione americana di Ok, il prezzo è giusto!, una con persone vestite da nobili di epoca elisabettiana, una – ha scritto Frier – «con ninfee delle foreste, per un po’ confuso tema “medievale”». Olya Ishchukova, CEO di Models in Tech, ha detto di aver dovuto rifiutare esplicite richieste per donne con pantaloncini corti o con scollature, o per costumi in latex per una festa a tema Pantera Rosa: «Ho dovuto spiegare espressamente al cliente che non facciamo quella cosa, e che [se lo si fosse saputo] sarebbe stato dannoso per la sua attività». Ishchukova ha detto di preferire quando alle donne che lavorano per la sua società viene chiesto di ricoprire specifiche mansioni, diverse dal dover solo interagire, come se nulla fosse, con i presenti: aiuta «a far capire che sono lì per lavorare, e non succederà nient’altro».

Questo fenomeno è una delle molte conseguenze del fatto che nella Silicon Valley continuino a lavorare molti uomini e poche donne, anche e non solo perché per le donne l’ambiente lavorativo può essere particolarmente ostile: al di là della misoginia di molti uffici, anche la Silicon Valley – come Hollywood – è al centro di diversi casi di denunce di molestie sessuali. Anche per questo motivo ad alcune di queste feste in ufficio – come quella organizzata da Vox – sarà limitato il numero di cocktail disponibili per i dipendenti.