Di chi è il braccio nella copertina di Time sulla persona dell’anno del 2017

Insieme ai volti delle donne che hanno parlato pubblicamente delle molestie subite, c'è il gomito di qualcuno che non ha voluto rivelare la sua identità

Sulla copertina di Time dedicata alla "persona dell'anno" del 2017 c'è il gomito di una donna che ha chiesto di restare anonima
Sulla copertina di Time dedicata alla "persona dell'anno" del 2017 c'è il gomito di una donna che ha chiesto di restare anonima

Sulla copertina dell’edizione di Time dedicata alla “persona dell’anno” del 2017, cioè al movimento #metoo, quello delle persone (soprattutto donne) che negli ultimi mesi hanno denunciato le molestie sessuali subite nel corso delle proprie vite, si vede il braccio di una persona che ha chiesto di rimanere anonima. È nell’angolo in basso a destra, sotto la cantante Taylor Swift, una delle cinque donne il cui volto compare sulla copertina: le altre sono l’attrice Ashley Judd, una delle donne che hanno raccontato di aver subito molestie dall’ex produttore cinematografico Harvey Weinstein, l’ex ingegnera di Uber Susan Fowler, la lobbista Adama Iwu e la bracciante agricola Isabel Pascual, che è un’immigrata messicana e il cui nome è stato cambiato per proteggerne l’identità. Nemmeno all’interno della rivista viene mostrato il suo volto o detto il suo nome.

Time ha spiegato che il braccio appartiene a una giovane donna che lavora in un ospedale del Texas: ha subito una molestia sessuale e teme che rivelando la sua identità potrebbe danneggiare la propria famiglia. Time ha deciso di rappresentarla lo stesso sulla copertina, anche senza mostrare il suo viso, per farle rappresentare tutte le persone che ancora non sono riuscite a parlare degli abusi subiti o rivelare la propria identità. La donna ha detto a Time di ricordare molto bene ciò che le è successo e ha anche detto che per molto tempo non è riuscita a non chiedersi cosa avrebbe potuto fare per evitarlo. Ha detto: «Mi chiedevo “cosa è successo?”, “perché non ho reagito?”. Continuavo a pensare “ho fatto o detto qualcosa che gli ha fatto pensare che era una cosa ok? il mio aspetto glielo ha fatto pensare?”».