Ora anche a Roma c’è un servizio di bike sharing “free floating”

Cioè quello le cui bici si possono lasciare e trovare ovunque

ANSA/Hauke-Christian Dittrich/dpa
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Da qualche giorno a Roma è attivo un servizio di bike sharing “free floating”: è un tipo di bike sharing diverso da quelli che ormai da diversi anni si sono diffusi nelle principali città del mondo. Gli utenti possono prendere le bici, usarle e lasciarle dove vogliono in città; non devono insomma riporle nelle apposite stazioni a rastrelliera, come succede invece con i tradizionali bike sharing. Questa caratteristica, oltre a facilitare gli spostamenti, ha generato qualche problema: poco tempo fa aveva fatto molto discutere questa foto, che mostra alcune biciclette dei servizi “free floating” buttate nell’acqua del Naviglio Grande a Milano.

La società che offre questo servizio a Roma si chiama oBike, è presente in 26 paesi del mondo e a novembre aveva messo a disposizione le sue prime biciclette a Torino: qui aveva affiancato Mobike, un altro servizio free floating presente da quest’estate anche a MilanoLe biciclette nei dintorni si possono trovare attivando il GPS sull’app di oBike, e si possono sbloccare usando il codice QR associato a ogni bici. Il servizio a Roma è iniziato il 30 novembre: oBike vuole per ora portare il numero di biciclette a 1.200 nei Municipi di Roma I e II, quelli scelti per la sperimentazione.