Ali Abdullah Saleh, l’ex presidente dello Yemen, è morto

L'ex presidente yemenita Ali Abdullah Saleh prega durante una cerimonia in occasione del 30esimo anniversario del suo partito, il Congresso Generale del Popolo, a Sana'a, il 3 settembre 2012.
(AP Photo/Hani Mohammed)
L'ex presidente yemenita Ali Abdullah Saleh prega durante una cerimonia in occasione del 30esimo anniversario del suo partito, il Congresso Generale del Popolo, a Sana'a, il 3 settembre 2012. (AP Photo/Hani Mohammed)

Ali Abdullah Saleh, presidente dello Yemen dal 1990 al 2012, è morto oggi a San’a, la capitale del paese. Secondo le informazioni fornite dai media controllati dai ribelli sciiti Houthi, Saleh è stato ucciso. La morte di Saleh è stata confermata anche da alcuni membri del Congresso Generale del Popolo, il partito di cui faceva parte Saleh. Nelle ultime ore sono anche circolati video che mostrano il corpo di un uomo con fattezze che ricordano quelle di Saleh.

I sostenitori di Saleh erano impegnati da mesi in una lotta insieme con gli Houthi contro l’attuale presidente, Abdrabbuh Mansour Hadi. Sabato scorso Saleh si era offerto di offrire “un nuovo corso” se la coalizione guidata dai sauditi che sostiene Hadi avesse smesso di condurre attacchi aerei nello Yemen e avesse rimosso l’embargo per gli aiuti umanitari nei confronti della popolazione. Gli Houthi avevano quindi accusato Saleh di averli traditi, organizzando un golpe contro un’alleanza in cui “non aveva mai creduto”. In Yemen l’intervento della coalizione militare guidata dai sauditi ha complicato la guerra civile e ha contribuito alla morte di circa 8.600 persone e il ferimento di almeno 50mila persone.

In Yemen va sempre peggio