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  • Lunedì 4 dicembre 2017

In Corsica vanno forte i nazionalisti

Al primo turno delle elezioni di domenica hanno raddoppiato i voti andando oltre il 45 per cento, grazie a una coalizione costruita sulla richiesta di maggiore autonomia

Gilles Simeoni festeggia i risultati, Bastia, 3 dicembre 2017
(PASCAL POCHARD-CASABIANCA/AFP/Getty Images)
Gilles Simeoni festeggia i risultati, Bastia, 3 dicembre 2017 (PASCAL POCHARD-CASABIANCA/AFP/Getty Images)

Il primo turno delle “elezioni territoriali” in Corsica di domenica 3 dicembre è stato vinto dalla lista di coalizione autonomista e indipendentista “Pe’ a Corsica” di Gilles Simeoni e Jean-Guy Talamoni. Il secondo turno sarà il prossimo 10 dicembre. Le elezioni si sono svolte a soli due anni dalle precedenti, sempre vinte da “Pè a Corsica”, che si era formata però come coalizione solo al ballottaggio. Quelle di domenica sono state elezioni anticipate, perché dal primo gennaio del 2018 ci sarà una riorganizzazione territoriale della Corsica: la nuova “Assemblea della Collettività” – che sarà formata da 63 rappresentanti – sostituirà i due dipartimenti in cui è stata finora divisa l’isola e la collettività territoriale eletta nel 2015.

I risultati definitivi sul voto di domenica devono ancora arrivare, ma la coalizione “Pe’ a Corsica” è sicuramente arrivata prima con più del 45 per cento dei voti. In seconda posizione, ma molto indietro, c’è la lista di Jean-Martin Mondoloni (destra regionalista) con il 15 per cento circa; al terzo posto è arrivata la lista dei Repubblicani “Voir plus grand pour elle” di Valérie Bozzi (12,77 per cento), mentre il candidato del partito del presidente francese Emmanuel Macron, La République en marche, che si chiama Jean-Charles Orsucci, è arrivato quarto con l’11,26 per cento dei voti. Diverse altre liste non hanno invece superato la soglia di sbarramento del 7 per cento e non andranno dunque al secondo turno: tra queste la sinistra nazionalista di “U rinnovu”, la lista della sinistra francese espressione corsa della France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, la lista del Partito comunista e anche il Front National, che si è fermato a poco più del 3 per cento. Il tasso di partecipazione di domenica 3 dicembre è stato del 52,17 per cento, in diminuzione rispetto a quello delle regionali del dicembre 2015 (59,88 per cento).

La vittoria dei nazionalisti e degli indipendentisti non è stata una sorpresa, anche se non ci si aspettavano percentuali così alte. A Porto-Vecchio, considerata una roccaforte del centrodestra di Les Républicains, “Pe’ a Corsica” ha ottenuto al primo turno la maggioranza assoluta ed è arrivata prima anche ad Ajaccio, il cui sindaco era stato eletto sempre con i Repubblicani. “Pè a Corsica” ha di fatto raddoppiato il risultato del 2015 e ha raccolto circa 20 mila voti in più in tutta l’isola.

Evoluzione della composizione dell’Assemblea della Corsica: in rosa la sinistra, in azzurro la destra, in marrone il Front National, in giallo i nazionalisti.

La coalizione di Gilles Simeoni e di Jean-Guy Talamoni si è costituita sulla base delle idee comuni a entrambi i partiti: non chiede l’indipendenza della Corsica ma innanzitutto maggiore autonomia, cosa che ha rassicurato molto l’elettorato nonostante gli avversari, durante la campagna elettorale, abbiano molto insistito su questo argomento facendo spesso riferimento alla situazione della Catalogna. «Credo che oggi», ha detto Jean-Guy Talamoni dopo la diffusione dei risultati, «la Corsica abbia inviato un segnale molto forte a Parigi e abbia detto in modo ampiamente maggioritario: vogliamo la pace, vogliamo la democrazia, vogliamo costruire un’isola emancipata. A Parigi spetta il compito di fare la propria parte del cammino perché insieme troviamo una soluzione politica»·

Chi vincerà il secondo turno otterrà un premio di maggioranza del 18 per cento. I seggi restanti saranno poi divisi in modo proporzionale. L’Assemblea che uscirà dalle ultime elezioni voterà infine i membri del Consiglio esecutivo, l’organo che in Italia corrisponde alla giunta regionale.