Justin Trudeau ha chiesto scusa per come il governo canadese ha trattato per decenni le persone LGBTQ

Il 28 novembre il primo ministro canadese Justin Trudeau ha chiesto scusa per come il suo paese ha trattato per decenni i militari e i dipendenti statali riconducibili alla cosiddetta comunità LGBTQ, che indica persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender o queer. In un discorso alla Camera dei comuni del parlamento canadese, Trudeau ha detto che le discriminazioni sono state una «vergogna collettiva». Nello specifico, dagli anni Cinquanta agli anni Novanta il governo canadese ha controllato e interrogato impiegati statali sospettati di essere gay o transgender e, come ha scritto il Guardian, «migliaia di dipendenti statali e militari sono stati licenziati o costretti a lasciare il loro lavoro».

Trudeau ha detto: «Non sono pratiche lontane, di un tempo dimenticato. È successo in modo sistematico, qui in Canada, in un tempo molto più prossimo di quello che ognuno di noi vorrebbe ammettere»; poi ha aggiunto: «Sbagliavamo, ci scusiamo, mi dispiace, ci dispiace». Trudeau ha anche deciso di destinare 100 milioni di dollari canadesi, circa 65 milioni di euro, per risarcire le persone le cui carriere sono state interrotte o compromesse per questi motivi.