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  • Lunedì 27 novembre 2017

Lo sciopero dei lavoratori edili sull’autostrada a Genova

È iniziato alle 8, la manifestazione sta creando code nel nodo autostradale della città: c'è un tratto chiuso tra Genova ovest e il bivio della Genova-Ventimiglia

ANSA / Elena Girani
ANSA / Elena Girani

Alle 8 di oggi, lunedì 27 novembre, è iniziato a Genova uno sciopero dei lavoratori edili delle concessionarie autostradali. I lavoratori che hanno aderito allo sciopero hanno organizzato un presidio in corrispondenza del casello di Genova ovest, e un corteo verso la prefettura per un confronto tra una rappresentanza degli edili autostradali e il prefetto di Genova.

Sul sito di news Primocanale, che sta seguendo in diretta gli aggiornamenti dello sciopero, si legge che il prefetto di Genova ha concordato «con i rappresentanti dei lavoratori un incontro al governo urgente sul tema sollevato dai rappresentanti sindacali, pertanto i lavoratori edili autostradali si impegnano a rimuovere il blocco».

Come segnalato sul sito di Autostrade per l’Italia, dove potete monitorare in diretta la situazione del traffico, a causa della manifestazione si sono formate delle code sulle autostrade Milano-Genova, Genova-Livorno e Savona-Genova, in seguito alla chiusura del tratto autostradale compreso tra il bivio A7/A10 Genova-Ventimiglia e Genova Ovest.

I sindacati di categoria che hanno indetto lo sciopero sono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Genova. Come si legge sul comunicato che hanno diffuso, le ragioni dello sciopero sono collegate al sistema con cui sono regolati gli appalti autostradali: le aziende sarebbero costrette a comprimere molto i costi del lavoro per restare competitive e potersi aggiudicare gli appalti.

Il problema è sempre lo stesso, così come il colpevole: il nuovo codice degli appalti. A una settimana dallo sciopero di lunedì scorso che ha portato a Roma migliaia di edili da tutta Italia, torna la protesta rivolta direttamente al Governo. L’applicazione del Nuovo codice degli appalti sta producendo delle gare aggiudicate con ribassi tra il 32 ed il 40 per cento, una vera e propria vergogna. La gravità della situazione che costringe le imprese a comprimere allo stremo il costo del lavoro impone una presa di responsabilità direttamente del Presidente del Consiglio al quale si rivolge direttamente la protesta. Dopo mesi di appelli di Fillea Filca Feneal rimasti inascoltati, si stanno verificando le condizioni capestro conseguenza dell’applicazione della nuova normativa. È indispensabile l’intervento del Premier Gentiloni su questa vertenza affinché vengano mantenuti gli impegni assunti dal Ministero dei Trasporti, vengano ripristinate immediatamente le condizioni ante nuova disciplina e soprattutto vengano scongiurati esuberi e licenziamenti.