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  • Lunedì 20 novembre 2017

Carlo Tavecchio si è dimesso

E avrebbe anche richiesto le dimissioni di tutti i consiglieri in carica: i principali organi del calcio italiano potrebbero essere commissariati

Carlo Tavecchio (LaPresse)
Carlo Tavecchio (LaPresse)

Carlo Tavecchio si è dimesso da presidente della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) stamattina, durante il consiglio federale che si è svolto in via Allegri a Roma, nella sede della Federazione. Verso l’ora di pranzo, il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Marcello Nicchi è uscito in anticipo dalla sede e ha confermato la notizia. Tavecchio, che nel pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa, ha anche chiesto le dimissioni di tutti i consiglieri federali ancora in carica. Se i consiglieri federali non dovessero lasciare le loro cariche, la FIGC verrebbe gestita da Cosimo Sibilia, vicepresidente federale, fino alle prossime elezioni. In caso contrario, tutti i principali organi che gestiscono il calcio italiano — FIGC, Lega Serie A e Serie B — potrebbero essere commissariati (Serie A e B lo sono già).

Il vice presidente della UEFA ed ex presidente della FIGC Giancarlo Abete ha commentato la dimissioni in una breve intervista concessa a Sky in cui ha detto: «Tavecchio ha preso atto della mancanza del consenso. L’importante è che si tutelino le rappresentanze democratiche della Federazione e i tempi per le nuove elezioni. Tavecchio ha dichiarato che sarà lui a portare la FIGC alle nuove elezioni».

Sabato Tavecchio aveva dato la sua prima intervista dopo l’eliminazione della Nazionale di calcio dai Mondiali del 2018: parlando al programma di Italia 1 Le Iene aveva dato la colpa dell’eliminazione all’allenatore Giampiero Ventura, esonerato la scorsa settimana, aggiungendo anche che nel 2016 la sua prima scelta come allenatore della Nazionale non fu Ventura ma Roberto Donadoni, già impegnato però con il Bologna.

Mercoledì scorso, nel giorno dell’esonero di Ventura, Tavecchio aveva comunicato di non avere intenzione di presentare le proprie dimissioni, richieste invece da molti dopo il deludente risultato degli spareggi. In disaccordo con quest’ultima decisione, il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi, aveva lasciato il consiglio federale prima della fine della riunione.