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  • Martedì 14 novembre 2017

E ora chi allenerà l’Italia?

Circola soprattutto un nome, ma potremmo anche dover aspettare fino alla prossima estate

Carlo Ancelotti ai tempi del Real Madrid (GERARD JULIEN/AFP/Getty Images)
Carlo Ancelotti ai tempi del Real Madrid (GERARD JULIEN/AFP/Getty Images)

Dando per scontate le dimissioni dell’attuale commissario tecnico della Nazionale Giampiero Ventura – la FIGC potrebbe anche anticiparlo facendo scattare una clausola presente nel suo contratto in caso di mancato accesso ai Mondiali – nelle prossime settimane la FIGC dovrà nominarne uno nuovo, e non sarà una scelta semplice. La mancata qualificazione ai Mondiali in Russia è il culmine di otto anni di insuccessi (fuori ai gironi ai Mondiali in Sudafrica del 2010, così come in Brasile nel 2014) e non potrà essere da solo un nuovo commissario tecnico, per quanto stimato e vincente, a dare al movimento calcistico italiano il rinnovamento di cui ha bisogno.

Tuttavia, considerando che la scuola italiana di allenatori è una delle migliori al mondo, e che nel 2016 Antonio Conte fece fare bella figura a una squadra con evidenti limiti – peraltro non molto diversa a quella che non è riuscita a fare un gol alla Svezia in 180 minuti – la nomina di un grande allenatore servirebbe a ridare prestigio a una carica che oggi sembra screditata e ordine a una squadra che negli ultimi mesi, pur avendo un allenatore, è sembrata completamente in confusione.

L’allenatore italiano in attività più esperto, vincente e apprezzato, e soprattutto libero da ogni vincolo contrattuale, è Carlo Ancelotti, che lo scorso ottobre è stato esonerato dal Bayern Monaco dopo un inizio di stagione complicato, segnato dai disaccordi con alcuni giocatori. Ancelotti arriverebbe in Nazionale al momento giusto della sua carriera, e cioè dopo aver allenato praticamente tutti i più grandi club d’Europa, dal Milan al Bayern Monaco passando per Chelsea, Paris Saint-Germain e Real Madrid. Ha 58 anni e ha vinto tutto quello a cui un allenatore di calcio può ambire: assieme all’inglese Bob Paisley è l’unico tecnico a essere riuscito a vincere tre Champions League, per dirne una. Nell’ambiente sarebbe gradito a tutti ma ci sono alcune cose da valutare: potrebbe voler allenare ancora delle squadre di club e per ingaggiarlo non basterebbe il milione e mezzo di stipendio annuo dato a Ventura.

Carlo Ancelotti durante i festeggiamenti per la Bundesliga vinta con il Bayern (GUENTER SCHIFFMANN/AFP/Getty Images)

Dopo Ancelotti il nome che circola di più è quello di Antonio Conte, il predecessore di Ventura, il cui lavoro agli Europei fu molto apprezzato. Si fa il nome di Conte nonostante sia attualmente sotto contratto con il Chelsea, squadra con cui l’anno scorso vinse la Premier League. Quest’anno i suoi rapporti con la dirigenza del Chelsea sembra siano peggiorati, per questioni di mansioni e competenze che hanno influito negativamente sulla campagna acquisti estiva, dandogli una squadra scarna e incompleta. Sembra difficile che Conte torni in Nazionale dopo aver dichiarato più volte mentre l’allenava di preferire un incarico in un club, perché più costante e più facile da gestire, a maggior ragione per un allenatore che ancora ha davanti a sé i migliori anni della sua carriera.

Antonio Conte durante Roma-Chelsea di Champions League (ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

Anche le altre ipotesi che circolano in queste ore riguardano tutte allenatori al momento già impegnati con i club: da Massimiliano Allegri della Juventus a Roberto Mancini dello Zenit San Pietroburgo. Sono ipotesi non percorribili ora, e per questo si parla di un incarico temporaneo a Luigi Di Biagio, attuale tecnico della Nazionale maschile Under-21, che assumerebbe il ruolo di “traghettatore” fino a giugno, quando sia Allegri che Mancini potrebbero essere liberi di lasciare i loro incarichi. Intanto, il presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha convocato per mercoledì una riunione federale, da cui però sarà difficile esca già il nome del nuovo commissario tecnico.