Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato di New York

(Spencer Platt/Getty Images)
(Spencer Platt/Getty Images)

Lo Stato Islamico (o ISIS) ha rivendicato l’attentato avvenuto a New York martedì 31 ottobre, che ha causato 8 morti e 12 feriti: ha annunciato nel magazine online che pubblica ogni settimana, Al Naba, che Sayfullo Habibullaevic Saipov, il cittadino uzbeko di 29 anni responsabile dell’attacco, era un suo “soldato”. Come hanno fatto notare diversi esperti di Stato Islamico, la rivendicazione per l’attacco di New York è stata strana: è arrivata quasi tre giorni dopo l’attacco, molto più tardi del solito, e non è stata preannunciata da un lancio di Amaq, l’agenzia semi-ufficiale del gruppo terroristico. Gli analisti hanno citato due possibili ragioni: le recenti perdite subite dalla divisione dello Stato Islamico che si occupa della comunicazione, che hanno causato una certa inefficienza, oppure il fatto che l’attentatore sia stato arrestato subito dopo l’attacco, cosa che a volte porta lo Stato Islamico a non rivendicare affatto gli attacchi.