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  • Domenica 22 ottobre 2017

In Argentina è ancora Mauricio Macri contro il peronismo

Ci sono le elezioni di metà mandato, un test importante per il presidente Macri, che spera di togliere seggi al potente fronte peronista

Un cittadino argentino vota a Buenos Aires, il 22 ottobre 2017 (EITAN ABRAMOVICH/AFP/Getty Images)
Un cittadino argentino vota a Buenos Aires, il 22 ottobre 2017 (EITAN ABRAMOVICH/AFP/Getty Images)

Oggi in Argentina si vota per eleggere 127 deputati, che resteranno in carica per quattro anni, e 24 senatori, che resteranno in carica per sei anni: sono circa la metà della Camera dei Deputati e un terzo del Senato. In Argentina le camere del Parlamento si rinnovano entrambe in diversi momenti: queste sono le elezioni di metà mandato per il presidente Mauricio Macri – in carica dal 2015, quando fu eletto con il 51 per cento dei voti – e quindi un importante test per il suo governo. Il risultato elettorale determinerà le sue possibilità di governare in modo più stabile nei prossimi anni. I seggi chiuderanno alle 18, ora locale, cioè alle 23 italiane.

Se i sondaggi si riveleranno affidabili, Proposta Repubblicana, il partito conservatore di Macri, dovrebbe aumentare i suoi seggi in Parlamento, Macri guida un governo di coalizione e al momento il suo governo è in minoranza sia al Senato, dove ha 18 seggi su 72, che alla Camera, dove ne ha 87 su 257. Anche vincendo tutti i seggi per cui si vota oggi, non otterrebbe comunque la maggioranza in nessuna delle due camere e quindi dovrà continuare a governare con una coalizione: le necessarie ma difficili riforme che sta portando avanti saranno però un po’ più semplici da concludere. Prima dell’inizio del suo mandato l’Argentina era sull’orlo della bancarotta.

Ad avere molti più seggi in Parlamento è ancora il Fronte per la Vittoria, il partito peronista dell’ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner, che al momento ha 72 deputati e 36 senatori. Cristina Kirchner è candidata per il Senato: secondo i sondaggi, Kirchner dovrebbe vincere ma è probabile che il suo partito in generale ottenga una netta sconfitta. Se così sarà, Kirchner potrebbe essere sostituita alla guida del Fronte per la Vittoria, che da quando non è più al governo si è dimostrato molto diviso.

Macri vorrebbe ridurre il costo del lavoro, rendere più permissive le leggi sul lavoro, chiudere le aziende statali a rischio di fallimento, fare dei tagli nel settore pubblico e riformare il sistema pensionistico: sono tutti obiettivi difficili da portare a termine e impopolari, per cui alla fine la principale fonte di consenso per il governo è ancora l’opposizione alla lunga serie di governi peronisti precedenti, accusati in varie occasioni di corruzione.

Ciò che potrebbe danneggiare Macri è il caso dell’attivista Santiago Maldonado, il cui corpo è stato ritrovato il 18 ottobre dopo quasi tre mesi di ricerche. Il governo è stato molto criticato per come ha condotto le indagini sulla scomparsa di Maldonado, che fu visto vivo per l’ultima volta durante lo sgombero da parte della polizia nazionale. In particolare la ministra della Difesa argentina, Patricia Bullrich, è stata molto criticata per avere prima cercato di incolpare gli attivisti, e poi assegnato le indagini allo stesso corpo di polizia che aveva condotto lo sgombero. Dopo il ritrovamento del corpo di Maldonado, tutti i partiti argentini avevano sospeso gli eventi della campagna elettorale.