Il Giappone vuole sistemare i giardini giapponesi degli altri

Ce ne sono più di cinquecento in tutto il mondo e alcuni sono in cattivo stato perché hanno bisogno di giardinieri esperti

Il giardino giapponese del Manzanar National Historic Site, un ex campo di concentramento per giapponesi vicino a Independence, in California, il 9 dicembre 2015 (Justin Sullivan/Getty Images)
Il giardino giapponese del Manzanar National Historic Site, un ex campo di concentramento per giapponesi vicino a Independence, in California, il 9 dicembre 2015 (Justin Sullivan/Getty Images)

Il ministero delle Terre, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo giapponese ha un piano per mandare esperti giardinieri all’estero per sistemare i giardini giapponesi trascurati in giro per il mondo. Soprattutto dopo la fine della Seconda guerra mondiale, il Giappone esportò i suoi famosi giardini in vari paesi per coltivare i propri rapporti diplomatici e oggi ci sono più di 500 giardini giapponesi nel mondo. Secondo una ricerca condotta l’anno scorso dalle ambasciate giapponesi, quaranta di questi giardini hanno bisogno di ristrutturazioni, potature e sostituzioni di alberi e piante, di cui solo i giardinieri esperti di giardini giapponesi possono occuparsi.

I giardini giapponesi si distinguono per gli stagni e i ponti in pietra o in bambù per attraversarli, per i sentieri ricoperti di muschi, per le lanterne di pietra e gli alberi bonsai. Le comunità di giapponesi all’estero usano spesso questi giardini per organizzare lezioni di cerimonia del tè, festival culturali e altre iniziative per far conoscere la cultura del loro paese d’origine. Ce ne sono anche in Italia, a Roma: uno piccolo all’interno dell’Orto Botanico a Trastevere, e uno vero e proprio gestito dall’Istituto Giapponese di Cultura, che è l’unico realizzato da un architetto giapponese, Ken Nakajima.

Il giardino dell’Istituto Giapponese di Cultura a Roma, il 12 Marzo 2015 (ANSA/GIUSEPPE LAMI)

Nel corso di quest’anno il ministero del Turismo giapponese si occuperà di sistemare due giardini giapponesi in California e uno in Romania: prossimamente i giardini saranno ispezionati per capire bene cosa c’è da fare e poi a novembre dovrebbero cominciare i lavori. Il ministero organizzerà anche delle lezioni e realizzerà dei manuali per i giardinieri locali, in modo che in futuro la manutenzione possa essere più semplice. Ryuichi Wakisaka, un funzionario del ministero che si occupa della questione, ha detto che spera anche che un giorno le aziende giapponesi che si occupano di giardini vengano chiamate dall’estero per la manutenzione straordinaria.

Il primo giardino giapponese che sia mai stato costruito all’estero era a Vienna. Fu realizzato nel 1873 in occasione dell’Esposizione universale di quell’anno e lanciò una specie di moda: negli anni successivi molti giardini giapponesi vennero costruiti in Europa e negli Stati Uniti da privati. Oggi più di cento paesi hanno dei giardini giapponesi.

Il Kyu Shiba Riky Onshi Teien, un giardino giapponese di Tokyo, il 5 ottobre 2017 (KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images)