“The Meyerowitz Stories”, forse il miglior film originale di Netflix

Lo ha diretto Noah Baumbach e ci sono tra gli altri Dustin Hoffman, Ben Stiller e il miglior Adam Sandler da almeno 15 anni

Ieri è uscito su Netflix The Meyerowitz Stories, un film diretto da Noah Baumbach e con Dustin Hoffman, Ben Stiller, Adam Sandler, Elizabeth Marvel ed Emma Thompson. È un film di cui si è parlato abbastanza e che in molti aspettavano, per diversi motivi: il regista e gli attori sono tra quelli “di culto” del cinema indie americano degli anni Novanta e Duemila; è stato giudicato uno dei migliori, se non il migliore, film originale di Netflix, che in realtà ne ha curato solo la distribuzione, e non la produzione; insieme a Okja è stato presentato in concorso a Cannes, la prima volta per un film di Netflix; i critici dicono che Adam Sandler recita bene, e questa è in parte una notizia.

Variety ha riassunto la trama di The Meyerowitz Stories scrivendo che è «la storia di una famiglia incasinata che sembra non aver mai sentito parlare di psicanalisi, anche se ne avrebbe bisogno». Al centro del film ci sono infatti i membri della famiglia Meyerowitz, le cui storie sono raccontate in capitoli diversi, secondo Variety per giustificare il titolo «incredibilmente pretenzioso». C’è Danny, il personaggio di Adam Sandler, un aspirante musicista che è il membro della famiglia che ha avuto meno successo, ma che ha cresciuto bene sua figlia diciottenne, di nome Eliza (Grace Van Patten). Poi c’è Matthew, suo fratello, interpretato da Ben Stiller, un ricco e impegnatissimo uomo d’affari. Il padre Harold, che ha avuto i due fratelli con due donne diverse, è Dustin Hoffman, uno scultore molto eccentrico che non è riuscito a diventare famoso quanto avrebbe voluto. Sua sorella Jean è interpretata da Elizabeth Marvel, mentre Emma Thompson è Maureen, la compagna hippy di Harold. La trama del film, già vista e rivista, è quella della famiglia scombinata che deve vivere per un certo periodo a stretto contatto per via di qualche evento particolare, che in questo caso sono più di uno: la vendita della loro casa a Manhattan, una retrospettiva al MoMA su un rivale di Harold, e un suo successivo ricovero all’ospedale.

Molti avranno voglia di vedere il film perché che ci sono, tutte insieme, parecchie figure chiave di quel movimento di attori e registi che tra la fine degli anni Novanta e i Duemila ha definito il cosiddetto cinema indie, come per esempio Michel Gondry, Spike Jonze, Charlie Kaufman e Wes Anderson. Baumbach è il co-sceneggiatore di Le avventure acquatiche di Steve ZissouFantastic Mr. Fox di Anderson, e il regista di film come Frances Ha e Giovani si diventa. Ben Stiller e Dustin Hoffman sono Ben Stiller e Dustin Hoffman. Emma Thompson è una famosa attrice che ha vinto un Oscar come migliore attrice nel 1993 per Nel nome del padre e uno come sceneggiatrice nel 1996 per Ragione e sentimento, e che ha recitato in moltissimi film che avete visto.

Ma uno dei motivi per cui si sta parlando del film è l’interpretazione di Adam Sandler, che Vulture ha definito la sua migliore da Ubriaco d’amore di Paul Thomas Anderson, un film molto atipico per la carriera di Sandler. Ha fatto infatti soprattutto commedie di basso livello in cui interpretava sempre lo stesso personaggio (spesso un padre di famiglia un po’ sfigato), destinate a incassare molto con l’home video e le rotazioni televisive. Proprio per quest’ultima caratteristica Netflix firmò quattro anni fa un contratto con Sandler per quattro film: un investimento enorme, visto che è una delle star più pagate di Hollywood. The Meyerowitz Stories è il quarto film di Sandler, dopo The Ridiculous 6, The Do-Over e Sandy Wexler: ma se per gli altri i giudizi erano stati simili a quelli di un qualsiasi altro film con Sandler, cioè tremendi, stavolta è diverso. Il New York Times lo ha definito «una rivelazione», mentre per Variety è «splendido da vedere», anche se dubita possa fargli ottenere la sua prima nomination all’Oscar.

Quasi tutti hanno parlato bene del film, che ha una valutazione del 91 per cento su Rotten Tomatoes, basata su 87 recensioni. Il Guardian gli ha dato 4 stelle su 5, lodando soprattutto la prova di Stiller. Secondo Variety è il miglior film originale fatto da Netflix finora, anche se in realtà la società lo ha comprato quando la produzione era già finita, acquistando soltanto i diritti sulla distribuzione. Ha scritto anche che è un po’ un peccato che Baumbach abbia riservato meno spazio a Marvel, anche se comprensibilmente la maggior parte degli spettatori di Netflix vuole vedere Stiller e Sandler. In ogni caso, dice, il film si basa sulla costruzione della figura da patriarca di Hoffman, e sulla sua successiva demolizione. Secondo Glen Kelly del New York Times, Baumbach è così innamorato dei suoi personaggi che da un certo punto del film in poi si capisce che non voleva farlo finire, e per questo sembra forzare più conclusioni di quante siano necessarie. Ma lo stesso Kelly ha scritto di non averci badato, perché si era innamorato a sua volta dei personaggi.