Vi è piaciuta la fotografia del nuovo “Blade Runner”?

L'ha curata Roger Deakins, che è considerato tra i migliori al mondo: ha lavorato ad almeno dieci film che conoscete

(Da L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford)
(Da L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford)

Sono pochissimi i direttori della fotografia il cui nome e cognome è noto anche a chi non segue molto le cose di cinema; quelli per i quali si può dire che un film sia loro tanto quanto lo è del regista. Uno è Emmanuel Lubezki – che ha vinto tre Oscar di fila per Gravity, Birdman e Revenant – e un altro è Roger Deakins, che è stato nominato a 13 Oscar ma non ne ha mai vinto uno. Deakins è britannico, ha 68 anni e molti esperti credono che sia forse arrivata la volta buona, perché è piaciuto moltissimo il lavoro che ha fatto per Blade Runner 2049. Adam Epstein ha scritto su Quartz che «ogni inquadratura del film meriterebbe di stare in una galleria d’arte» e tanti critici hanno ammirato forme, luci e colori di ogni scena, notando in particolare come, nonostante la bizzarria e la ricercatezza di certe immagini, il film sia comunque molto realista.

Da ragazzo, Deakins voleva fare il pittore. Invece ha studiato graphic design, poi si è appassionato di fotografia (nel senso delle fotografie) e dopo aver fatto il cameraman per alcuni documentari è diventato direttore della fotografia: la persona della troupe a più stretto contatto con il regista, che decide con lui cosa inquadrare, come, con che luce, da che punto, con quali movimenti. Deakins ha iniziato a lavorare negli anni Ottanta, occupandosi della fotografia di Orwell 1984 e Sid & Nancy. Poi ha lavorato con Martin Scorsese, Denis Villeneuve, Ron Howard, Sam Mendes e, spessissimo, con i fratelli Coen. Le sue nomination agli Oscar le ha ottenute, dal 1995 al 2016, per: Le ali della libertà, Kundun, Fratello, dove sei?, L’uomo che non c’era, L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, Non è un paese per vecchi, The Reader, Il Grinta, Skyfall, Prisoners, Unbroken e Sicario. Senza ottenere nomination ha lavorato anche a Barton Fink – È successo a HollywoodIl grande Lebowski, A Beautiful Mind, The Village, Jarhead, Revolutionary Road e Ave Cesare, per dirne alcuni.

Deakins non ha vinto l’Oscar un po’ per sfortuna, un po’ perché al suo posto hanno vinto altri film molto apprezzati (Titanic, La tigre e il dragone, La compagnia dell’anello, Il petroliere). E forse perché, come ha scritto IndieWire, gli Oscar tendono a premiare una fotografia «appariscente e carina» e – «nonostante lui possa fare una fotografia di quel tipo pure mentre dorme» – la sua è spesso meno ostentata e più complessa.

Deakins è anche considerato bravissimo – il più bravo di sempre, per qualcuno – nel fare le silhouette (pensate a Gosling nero in mezzo all’inquadratura tutta rossa di Blade Runner 2049) e nell’inquadrare e illuminare i volti. Ha detto che è la cosa più difficile del suo mestiere: se sai fare quello, allora sai fare tutto.