Richard H. Thaler ha vinto il premio Nobel per l’Economia

Per "il suo contributo negli studi sull'economia comportamentale", che lo ha portato a ideare la "teoria dei nudge", i piccoli rinforzi positivi

(Scott Olson/Getty Images)
(Scott Olson/Getty Images)

Richard H. Thaler ha vinto il premio Nobel per l’Economia 2017 per “il suo contributo negli studi sull’economia comportamentale”. Tecnicamente, non è un Nobel vero e proprio, ma il “Premio della Banca di Svezia per le scienze economiche in memoria di Alfred Nobel”. Nel suo lavoro di ricerca, Thaler ha analizzato il rapporto tra la nostra tendenza a fare supposizioni realistiche e le scelte economiche. Attraverso l’analisi delle conseguenze della “razionalità limitata”, delle “preferenze sociali” e della “mancanza di autocontrollo”, Thaler ha mostrato come specifiche caratteristiche della psicologia umana condizionino le decisioni e di conseguenza i risultati per i mercati in ambito economico. Thaler ha inoltre ideato la “teoria dei nudge“, sui rinforzi positivi per interi gruppi sociali per orientare il loro avanzamento verso il benessere, senza limitarne le libertà.

Thaler ha per esempio elaborato una teoria che spiega come le persone tendano a semplificare le loro decisioni in ambito finanziario, creando ragionamenti isolati per ogni decisione, senza valutare quali potrebbero essere gli effetti complessivi di un problema complesso. Ha anche dimostrato come la nostra naturale avversione alla perdita condizioni il nostro modo di percepire il valore di un bene: più alto se lo possediamo, inferiore se non ci appartiene. Queste limitazioni cognitive hanno un effetto determinante nel funzionamento dei mercati finanziari, e secondo Thaler devono essere tenute in considerazione per la loro analisi e gestione.

In altri studi, Thaler si è occupato del concetto di onestà, mostrando come le preoccupazioni dei consumatori su questo tema possano indurre i venditori di beni a non aumentare i prezzi nei periodi di alta domanda, salvo non coincidano con quelli di costi più alti. Insieme ad altri colleghi, Thaler ha sviluppato il cosiddetto “gioco del dittatore”: un individuo, il dittatore, deve decidere come dividere una somma di denaro con un secondo giocatore, il ricevente, che ha solamente un ruolo passivo. Questa simulazione è stata poi utilizzata in numerosi studi per valutare il comportamento e l’onestà tra diversi gruppi di persone, quando si devono prendere decisioni in ambito economico che hanno conseguenze anche per gli altri.

Thaler ha inoltre indagato il nostro comportamento davanti a impegni assunti per il breve o per il lungo periodo. Sulla base delle sue osservazioni, Thaler ha elaborato il concetto di nudge (tradotto spesso come “pungolo” in italiano, anche se la parola inglese letteralmente significa “spintarella”), spiegato efficacemente nel libro Nudge – La spinta gentile scritto con Cass Sunstein e pubblicato nel 2008:

Ogni aspetto nell’architettura delle scelte che altera il comportamento delle persone in modo prevedibile senza proibire la scelta di altre opzioni e senza cambiare in maniera significativa i loro incentivi economici. Per contare come un mero pungolo, l’intervento dovrebbe essere facile e poco costoso da evitare. I pungoli non sono ordini. Mettere frutta al livello degli occhi conta come un nudge. Proibire il cibo spazzatura no.

Il libro, che ha avuto un notevole successo e ha influenzato il modo di concepire politiche e provvedimenti, anche da parte dei governi, descrive soluzioni che possano migliorare la vita delle persone, orientandone le scelte, ma senza limitare la loro libertà (“paternalismo libertario”, nel libro).

Richard Thaler è nato nel 1945 a East Orange, nel New Jersey e nel 1974 ha conseguito un dottorato presso l’Università di Rochester, New York. Insegna presso l’Università di Chicago Booth School of Business, nell’Illinois.