La lettera con cui Uber si è scusata pubblicamente per gli «errori che ha commesso» a Londra

(DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images)
(DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images)

Dara Khosrowshahi, che dallo scorso agosto ha preso il posto di Travis Kalanick come CEO di Uber, ha pubblicato lunedì sul giornale britannico Evening Standard una lettera di scuse a nome della società nei confronti dei londinesi, dopo che venerdì scorso l’ente che gestisce il trasporto pubblico (TfL) non le ha rinnovato la licenza di operare nella città. Uber, che a Londra aveva un grande successo e quasi 40mila autisti, ha fatto ricorso contro la decisione di TfL: Khosrowshahi ha ammesso però che la società ha «fatto delle cose sbagliate», se ne è scusata e ha detto che vuole «mettere le cose a posto».

Cari londinesi,

vogliamo ringraziare tutti quelli che usano Uber per il vostro sostegno nei giorni scorsi. È stato bello sentire le storie di come Uber vi abbia migliorato la vita in questa città: dagli autisti che usano la nostra app per mantenersi, agli utenti che si affidano a noi per rientrare a casa dopo una serata fuori. Sebbene Uber abbia rivoluzionato il modo in cui le persone si spostano nelle città del mondo, è altrettanto vero che abbiamo fatto delle cose sbagliate, strada facendo. A nome di tutti quelli che lavorano a Uber nel mondo, voglio scusarmi per gli errori che abbiamo commesso.

Ci appelleremo a questa decisione in nome dei milioni di londinesi, ma lo faremo con la consapevolezza che dobbiamo anche cambiare. Come nuovo CEO di Uber, è il mio lavoro aiutare Uber a scrivere il suo prossimo capitolo. Non saremo perfetti, ma vi ascolteremo; cercheremo di essere a lungo collaboratori di questa città in cui lavoriamo; e gestiremo i nostri affari con umiltà, integrità e passione.

Qui a Londra, abbiamo già iniziato a fare di più per aiutare la città. Per le strade ci sono veicoli accessibili alle sedie a rotelle e il nostro Clean Air Plan aiuterà a combattere l’inquinamento. Avete la mia parola che lavoreremo in collaborazione con la città di Londra per mettere le cose a posto e continuare a organizzare in sicurezza gli spostamenti in questa grande città.