Da questa mattina si sta votando per l’indipendenza del Kurdistan Iracheno

Un seggio elettorale a Kirkuk, in Iraq (Chris McGrath/Getty Images)
Un seggio elettorale a Kirkuk, in Iraq (Chris McGrath/Getty Images)

Da questa mattina nel nord dell’Iraq si sta votando per l’indipendenza del Kurdistan iracheno, una regione autonoma dell’Iraq abitata in prevalenza da curdi. Al voto possono partecipare i curdi e i non curdi con più di 18 anni che sono registrati come residenti nelle aree controllate dai curdi nel nord dell’Iraq: quindi non solo nei territori del Kurdistan iracheno, ma per esempio anche nella provincia di Kirkuk, a sud della città di Erbil. Il referendum si sta tenendo nonostante l’opposizione del governo iracheno – che ha definito il voto illegale – e di molti altri stati, tra cui Turchia, Iran, Siria e Stati Uniti. L’unico paese ad avere pubblicamente appoggiato il referendum dei curdi è stato Israele.

Oggi, dopo l’apertura dei seggi, il Parlamento iracheno ha chiesto di mandare i soldati iracheni nelle zone controllate dai curdi ma rivendicate dall’Iraq. Secondo la Costituzione irachena, il governo è obbligato a mettere in pratica la richiesta del Parlamento. Finora non ci sono stati grandi scontri, ma il capo di una brigata che fa parte delle potenti milizie sciite Hashed al Shaabi – alleate del governo iracheno nella guerra contro lo Stato Islamico in Iraq – ha individuato come prossimo obiettivo del suo gruppo Kirkuk, una delle città controllate dai curdi dove oggi si sta tenendo il referendum. Non si sa ancora con certezza quando si sapranno i risultati del referendum, anche se ci si aspetta una vittoria dei favorevoli all’indipendenza.