La procuratrice di Modena Lucia Musti e alcune precisazioni sul caso CONSIP

Ha spiegato che alcune sue affermazioni molto discusse in questi ultimi giorni «non rendono in modo fedele quanto da me riferito»

Perquisizione nella sede della Consip, Roma, aprile 2016
(Vincenzo Livieri - LaPresse)
Perquisizione nella sede della Consip, Roma, aprile 2016 (Vincenzo Livieri - LaPresse)

Da qualche giorno si è tornati a parlare del caso CONSIP a causa di un’audizione presso il Consiglio Superiore della Magistratura della procuratrice di Modena Lucia Musti. Musti, hanno spiegato i giornali dopo aver ottenuto le trascrizioni dell’audizione dello scorso luglio, aveva parlato soprattutto dell’inchiesta sulla coop CPL Concordia (una cooperativa incaricata di costruire i metanodotti verso le isole di Procida e Ischia), che è ancora in corso e che, per ragioni di competenza territoriale, è passata dalla Procura di Napoli a quella di Modena: le sue dichiarazioni riportate dai giornali hanno fatto pensare che alcuni carabinieri che avevano avuto a che fare con l’indagine – tra cui Sergio De Caprio, noto anche come “Capitano Ultimo”, e il capitano Giampaolo Scafarto del NOE – avessero l’obiettivo di trovare reati a carico di Matteo Renzi, passando attraverso suo padre Tiziano.

Parlando dell’audizione di Musti Repubblica ha riportato diverse frasi tra virgolette che rafforzavano questa tesi: per esempio quella in cui Musti aveva attribuito queste parole a De Caprio: «Scoppierà un casino, arriviamo a Renzi».

Ieri Musti ha parlato con l’agenzia di stampa ANSA spiegando che per come sono state riportate dai giornali alcune sue affermazioni non rendono in modo fedele quanto da lei dichiarato durante l’audizione al Consiglio Superiore della Magistratura. Non ha smentito del tutto quello che hanno scritto i giornali, ma ha fatto capire che alcune delle cose scritte negli ultimi giorni potrebbero essere state un po’ esagerate:

«Rilevo che mi vengono attribuite alcune affermazioni, anche virgolettate, che io non ho fatto ovvero che, per come riportate, non rendono in modo fedele quanto da me riferito al Csm in audizione non pubblica, conseguente a convocazione».