Il voto sullo “Ius soli” non è stato inserito nel calendario del Senato di settembre

Due persone durante la protesta contro lo Ius soli della Lega Nord, Roma, 15 giugno 2017
(Roberto Monaldo / LaPresse)
Due persone durante la protesta contro lo Ius soli della Lega Nord, Roma, 15 giugno 2017 (Roberto Monaldo / LaPresse)

La legge sullo Ius soli, che introduce la possibilità per i cittadini stranieri nati in Italia o entrati nel nostro paese in giovane età di diventare cittadini dopo aver terminato un ciclo scolastico, non sarà discussa in Senato per tutto il mese di settembre. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo che oggi si è riunita per decidere il calendario del prossimo mese. Luigi Zanda, capogruppo del PD, il partito che più di tutti sostiene l’approvazione della legge, ha spiegato che «per approvare una legge serve una maggioranza che ora al Senato non c’è. Io confido che il lavoro politico che si farà nei prossimi giorni e settimane porti a una soluzione positiva del problema».

Lo Ius soli era stato approvato nell’ottobre del 2015 alla Camera, dove il PD gode di un’ampia maggioranza. Nel passaggio al Senato, dove invece i numeri sono molto più risicati, è rimasto bloccato per mesi. Dopo alcuni difficili dibattiti e dopo le prese di posizione contrarie di alcuni partiti interni alla maggioranza, soprattutto Alternativa Popolare di Angelino Alfano, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha detto lo scorso luglio che l’approvazione sarebbe stata rimandata in autunno.