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  • Domenica 10 settembre 2017

Uno dei due carabinieri accusati di stupro a Firenze sostiene fosse sesso consensuale

Ma l'avvocato di una delle due studentesse americane dice che quella notte non erano nelle condizioni di dare il consenso

(ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI)
(ANSA/MAURIZIO DEGL'INNOCENTI)

Sabato uno dei due carabinieri accusati di avere stuprato due studentesse americane ventunenni a Firenze, nella notte tra mercoledì e giovedì, si è presentato in procura e ha sostenuto di avere avuto un rapporto sessuale consensuale con una delle due ragazze, negando che ci sia stata una violenza sessuale. Entrambi i carabinieri sono indagati e sono stati sospesi dal servizio. Gabriele Zanobini, avvocato di una delle due studentesse, ha smentito la versione del carabiniere: ha spiegato che le due ragazze non erano pienamente lucide per via dell’alcol, e quindi non hanno potuto dare il consenso per il rapporto sessuale: «la violenza sessuale non si consuma solo con la violenza fisica o con la minaccia. Si consuma anche, e lo dice il codice penale, abusando delle condizioni di inferiorità psichica o fisica al momento del fatto». Secondo Zanobini allo stupro si aggiunge l’aggravante dell’abuso di potere.

I reperti biologici raccolti dalla polizia nello stabile dove vivono le due studentesse, secondo le fonti dei principali quotidiani italiani, confermerebbero i rapporti sessuali. Le analisi mediche svolte sulle due ragazze confermerebbero invece un rapporto sessuale recente. Le due ragazze – ventunenni – sono una del New Jersey e una del Maine, ed erano arrivate a Firenze per studiare arte e design a inizio agosto. Giovedì mattina hanno denunciato lo stupro: avevano passato la serata mercoledì nella discoteca Flo, a piazzale Michelangelo, e all’uscita – intorno alle due e mezza di notte – avevano chiesto informazioni a due agenti di una pattuglia di Carabinieri, che si erano offerti di riportarle a casa. La pattuglia era una delle tre intervenute sul posto per sedare una rissa. Dopo averle riportate nel palazzo in Borgo Santi Apostoli dove hanno un appartamento in affitto, i due agenti le avrebbero violentate nell’androne del palazzo.

Secondo quanto riporta la Nazione, una delle due ragazze ha raccontato: «Appena siamo entrate nel palazzo, ci sono saltati addosso. Io non ho urlato perché ho avuto paura delle armi», mentre l’altra ha detto: «Ero stordita, non mi sono resa bene conto di cosa mi stesse facendo, poi non sono riuscita a reagire». Corriere scrive che una delle due ragazze ha raccontato di essere stata violentata da un agente nell’ascensore, e l’altra sulle scale, mentre i due carabinieri le stavano accompagnando all’appartamento. Non ci sono telecamere davanti al palazzo, ma secondo Repubblica due telecamere nella zona hanno ripreso l’auto su cui viaggiavano i carabinieri arrivare nell’isolato e poi andarsene 20 minuti dopo.

Diversi giornali italiani hanno parlato di una presunta “assicurazione antistupro” che sarebbe stata stipulata dalle due studentesse americane, in qualche caso insinuando che le accuse potessero essere state inventate. Zanobini ha smentito questa teoria, dicendo che le due ragazze non avevano stipulato nessuna assicurazione di questo tipo e non erano nemmeno a conoscenza di quella generica stipulata automaticamente dall’università. Sui giornali sta circolando anche un altro dato, citato sempre senza fonte, secondo il quale ogni anno le “studentesse americane a Firenze” presenterebbero dalle 150 alle 200 denunce per stupro, e che di queste “il 90 per cento risulterebbero inventate”. Questo dato, evidentemente inusuale e poco plausibile, è stato smentito dal questore di Firenze, che ha detto che «nel 2016 in provincia di Firenze ci sono state 51 denunce per violenza sessuale» e che non vengono trattate distintamente quelle provenienti da stranieri.