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  • Sabato 9 settembre 2017

I morti per il terremoto in Messico sono almeno 61

È stato il più forte al mondo del 2017 e lo stato più colpito è l'Oaxaca, il meno sviluppato di tutto il paese

(MARIO VAZQUEZ/AFP/Getty Images)
(MARIO VAZQUEZ/AFP/Getty Images)

Almeno 61 persone sono morte a causa del terremoto di magnitudo 8.2 (8.1 secondo lo United States Geological Survey) che c’è stato al largo della costa pacifica del Messico alle 23.49 di giovedì (quando in Italia era venerdì mattina). Gli stati più colpiti sono quelli di Oaxaca, di Tabasco e del Chiapas: a sud del paese, vicino al confine con il Guatemala. È probabile che il numero dei morti aumenti, una volta che tutti i dispersi saranno recuperati. Il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, ha detto che per ora ci sono almeno 200 feriti, e ha dichiarato un giorno di lutto nazionale, con bandiere a mezz’asta in tutto il paese.

Luis Felipe Puentes, capo della protezione civile messicana, ha detto che tutte le persone morte per il terremoto si trovavano nei tre stati più colpiti: 45 nello stato di Oaxaca, 12 nello stato del Chiapas e 4 nello stato di Tabasco. Una delle città più colpite è stata Juchitán de Zaragoza, nello stato di Oaxaca, che è stata visitata da Peña Nieto ieri: solo lì sono morte 17 persone e molti edifici sono stati distrutti o gravemente danneggiati. Gloria Sanchez, sindaca della città, ha detto che «è il momento più terribile» nella sua storia. Lo stato di Oaxaca è tra l’altro il più povero e meno sviluppato tra i 31 stati che fanno parte del Messico.

Peña Nieto ha detto che subito dopo il terremoto almeno un milione di persone è rimasto senza elettricità ma che, nel frattempo, è stata ripristinata per circa 800mila di loro. Nelle cinque ore successive alla prima scossa ne sono arrivate almeno altre 20, con una magnitudo pari o superiore a 4. La protezione civile è al lavoro per aiutare la popolazione, ma gli interventi di soccorso sono stati complicati dalla difficoltà di spostarsi su strade danneggiate e di notte. Non sono ancora chiari i numeri delle persone sfollate e degli edifici distrutti o gravemente danneggiati.

L’epicentro del terremoto è stato circa 85 chilometri a sud-ovest della città di Pijijiapan, nello stato del Chiapas, secondo i dati raccolti da USGS (l’agenzia governativa statunitense che si occupa dello studio dei terremoti). Come ha detto Peña Nieto, il terremoto «è di magnitudo più alta di quello che interessò il Messico nel 1985», che causò la morte di diverse migliaia di persone. In questo caso i morti sono stati meno soprattutto perché il terremoto ha colpito in un’area meno popolata, e con ipocentro a circa 70 chilometri di profondità, quindi piuttosto in profondità.

Il terremoto di questi giorni è stato il più forte ad aver colpito il Messico nell’ultimo secolo e, come ha detto Jonathan Amos a BBC, è il più forte del 2017: ce ne sono stati tre di magnitudo pari o superiore a sette e uno – a gennaio, in Papua Nuova Guinea – di magnitudo 7.9, ma nessuno pari o oltre una magnitudo di 8.