La nazionale di calcio della Siria si è qualificata all’ultimo turno di qualificazione per i Mondiali

(ATTA KENARE/AFP/Getty Images)
(ATTA KENARE/AFP/Getty Images)

La nazionale di calcio della Siria, un paese che da sei anni è coinvolto in una guerra civile che ha causato più di 400mila morti, ha ottenuto la qualificazione per i playoff dei Mondiali di calcio 2018, il penultimo turno di qualificazioni prima del torneo ufficiale, che sarà in Russia la prossima estate. La Siria ha ottenuto la qualificazione pareggiando 2-2 contro l’Iran nell’ultimo turno di partite del girone A della federazione asiatica, il punto conquistato le ha permesso di arrivare terza nel girone e accedere ai playoff (ai primi due posti sono arrivate Iran e Corea del Sud). La nazionale siriana non ha mai partecipato ai Mondiali.

La qualificazione è arrivata in modo piuttosto rocambolesco: il gol del 2-2, che ha permesso di superare l’Uzbekistan in classifica, è arrivato solamente al 92esimo minuto di gioco.

Le condizioni in cui ha giocato la nazionale in questi due anni di qualificazioni sono state piuttosto straordinarie: non ha mai disputato nemmeno una partita in casa, e ha convocato solamente giocatori fedeli al regime di Bashar al Assad (nelle ultime settimane è tornato a giocare per la squadra un giocatore che sosteneva i ribelli, l’attaccante Firas al Khatib). La principale critica che viene rivolta alla nazionale è di essere troppo vicina al governo.

Per la Siria non sarà facile qualificarsi ai Mondiali: ai playoff, che si giocheranno fra il 5 e il 10 ottobre, dovrà vedersela con l’Australia, una nazionale molto più esperta e abituata a giocare ad alti livelli. In caso di vittoria accederà ad uno spareggio intercontinentale con la quarta classificata del girone di qualificazioni nordamericano. Nessuno dei calciatori della nazionale siriana gioca in Europa.